Scicli, inchiesta “Corvo Imperiale”. Si va al processo

avv. di pasquale 2C’è il rinvio a giudizio per il veterinario sciclitano Giovanni Musumeci, 58 anni, coinvolto nella travagliata inchiesta denominata “Corvo Imperiale” eseguita dal Corpo Forestale sotto la direzione della Procura della Repubblica di Modica. Il professionista comparirà, difeso dall’avvocato Giovanni Di Pasquale, davanti ai giudici del dibattimento il prossimo 18 ottobre. Il 15 aprile del 2011 il Gip di Modica aveva firmato l’ordinanza con la quale fu disposto il sequestro di un rilevante numero di volatili che l’uomo teneva in una struttura di Contrada Colavecchio, nei pressi del torrente Modica-Scicli. I giudici del Riesame, successivamente, si erano espressi solo riguardo alla struttura mentre si erano riservati sugli animali per i quali il Procuratore di Modica, Francesco Puleio, aveva disposto il nuovo sequestro sostenendo che l’uomo deteneva illegalmente esemplari tutelati dalla Convenzione di Washington, in quanto lo stesso aveva prelevato in natura e detenuto illegalmente esemplari appartenenti alla fauna selvatica. La magistratura inquirente modicana aveva sostenuto anche che l’allevamento in questione era del tutto privo di autorizzazione all’allevamento della fauna selvatica e che era sfornito delle condizioni per il rilascio del certificato di igiene e benessere. A carico di Musumeci era stato, inoltre, aperto un secondo procedimento perché l’allevamento era risultato totalmente privo di autorizzazioni dal punto di vista urbanistico ed edilizio ma giudici del Riesame di Ragusa, in questo senso, avevano disposto la restituzione della struttura poiché non c’erano elementi tali da ritenere che fossero in corso lavori edili nel sito ovvero operai, materiali e attrezzature anzi avevano evidenziato che lo stato dei materiali trovati facesse evincere che la struttura, costituita da voliere, paletti e rete metallica, era esistente da anni. Il Cives, relativamente al dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame il 12 aprile, era stato diffidato a restituire i volatili(erano 550) che era stati affidati a idonee strutture di Comiso, Palermo e Catania. Il processo sarà complesso giacche’ sono previsti moltissimi testimoni tra periti, specialisti e cultori di questa materia e anche perché è in atto una diatriba sull’applicazione delle normative CE del settore.

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