Ha portato ai giudici l’alibi che lo scagionerebbe delle accuse di truffa e furto ai danni di due anziani modicani il napoletano Salvatore Picone, 39 anni, difeso dall’avvocato Francesca Spadaro, coimputato con il conterraneo Salvatore Salvitti, 44 anni, difeso dall’ avvocato Carmela Perone. Parti offese i due anziani modicani, M.C., nel frattempo deceduto, e la novantaduenne T.F.. Picone e’ comparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, in stato di detenzione in quanto sta scontando un’altra condanna, ed ha rilasciato spontanee dichiarazioni per manifestare la sua estraneità ai fatti contestati e, addirittura, di non essere mai stato a Modica e che nel periodo dei i fatti ascrittigli si trovava ad Udine. Questa circostanza sarebbe confermata da una fattura prodotta dal suo difensore che attesta la presenza in un hotel del centro friulano. Secondo l’accusa sostenuta al pubblico ministero, Veronica Di Grandi, i due imputati nel novembre del 2006 avrebbero truffato i due anziani introducendosi nelle loro abitazioni dichiarandosi rappresentanti di macchine fotografiche venuti a Modica per consegnare merce acquistata dai loro figli. Per la consegna doveva pagare il corrispettivo di mille euro. Per convincerli simulavano, addirittura, una telefonata al cellulare dei figli. M.C., dopo essersi fatto convincere, diceva loro di non avere in disponibilità la somma richiesta, ma i due si accontentarono di un “acconto” di 300 euro(in cambio ricevette uno strumento di poco valore), mentre alla donna, T.F. , i due strapparono di mano i mille euro richiesti e fuggirono senza consegnare nulla. Il processo è stato rinviato al 21 ottobre prossimo.
Modica, truffa a due anziani. L’imputato: “Ho un alibi”
- Agosto 6, 2013
- 12:23 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa