Scoglitti, è rientrato il peschereccio sequestrato dai maltesi

1375779871_dsc_0805E’ rientrato ieri sera a Scoglitti l’equipaggio del peschereccio scoglittiese “La Madonnina” sequestrato qualche giorno fa dalle autorità di Malta.
“Ci seguivano da un’ora e mezza. Poi si sono avvicinati, sono saliti a bordo con le armi in mano, i mitra erano puntati contro di noi, hanno spento le strumentazioni ed i cellulari. A quel punto ci hanno fatto spostare in acque territoriali maltesi: quando eravamo a 24 miglia, sono riuscito ad accendere ed ho dato il segnale di “abbandono nave”. La Capitaneria ci ha sentito, ma a quel punto erano in acque territoriali maltesi dove però ci avevano portato loro”.
Ci stavano facendo salire sulla motovedetta e ci hanno dato un attimo il cellulare per avverire i nosti familiari”. Il resto della vicenda è nota: l’arrivo al porto, l’interrogatorio, la notte trascorsa in cella, il processo. “La cella era di un metro per due, sporca. Ma ci hanno detto che le carceri sono peggio. L’indomani hanno celebrato il processo, ma serviva ben poco. Credo che quanto doveva accadere era già previsto”.

Penna vuole rivolgersi alla Corte Europea. “Andremo avanti. Appena avremo le carte e le prove ci muoveremo”. Il presidente dell’associazione dei pescatori, Gaetano Cannizzo, conferma: “Faremo tutti i passi necessari. Bisogna che l’Unione Europea conosca questa vicenda”. Poi rivela un altro particolare. “Stamattina sembrava che il bonifico potesse non bastare. Siccome la valuta del bonifico internazionale è di due giorni dopo, non volevano accettare il nostro fax. Per fortuna, l’avvocato maltese, a cui abbiamo inviato i soldi, ci ha dato una mano ed ha pagato lui, in attesa del nostgro bonifico che arriverà tra due giorni”. E La Madonnina ha levato l’ancora, dopo cinque giorni di incubo.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa