“Io non sono un tecnico. Dalle informazioni che avevo avuto dai nostri funzionari, la struttura presentava problemi di ordinaria manutenzione cui tentavamo di far fronte come meglio potevamo, ma non mi era stato mai detto delle carenze strutturali che sono state rilevate e che hanno portato al sequestro disposto dalla procura che ritengo inopportuno”. A mente fredda e’ l’ex sindaco di Modica, Antonello Buscema, ad analizzare la vicenda, nella quale ci sono sei indagati compreso lui, riguardo i sigilli apposti dalla polizia provinciale al primo piano dell’Istituto “Santa Marta” di via Vittorio Veneto. “Altro dato certamente singolare – aggiunge Buscema – è costituito dal sequestro del primo piano escludendo il pianterreno, che, in caso di paventato crollo, e non è chiaro sulla base di cosa, ne subirebbe le conseguenze. Penso che l’intera struttura, a questo punto, doveva essere sequestrata. Gli uffici preposti, che ho personalmente interpellato, non mi hanno detto nulla dalle condizioni strutturali rilevate. Le infiltrazioni d’acqua dal tetto, comunque, erano state già eliminate”. Per l’ex sindaco le motivazioni del decreto di sequestro sono da decifrare, anche perché la scuola era già chiusa per le vacanze estive. L’indagine era scattata a seguito di una denuncia anonima, pare di qualche genitore preoccupato. “Leggeremo la perizia del consulente del Pm., Rosario Sinatra, per saperne di più. Se fossi stato a conoscenza dell’ipotizzata situazione di gravita per i bambini avrei immediatamente chiuso la scuola e proceduto al trasferimento delle classi. Ma questo pericolo non c’è mai stato. Sulla base di questo criterio allarmistico, quasi tutte le scuole di Modica andrebbero chiuse. Il sequestro della sola “Santa Marta” palesa la metodologia del “due pesi e due misure”, a meno che non sia necessaria qualche altra denuncia anonima per procedere ad altri sequestri”. Buscema è indagato per omissione d’atti d’ufficio aggravata in concorso con gli assessori pro tempore Antonio Calabrese, Tato Cavallino, Giuseppe Sammito e Giorgio Cerruto e al dirigente Giuseppe Patti. L’ex assessore della giunta Torchi ed ex consigliere comunale Paolo Nigro punta il dito sulla giunta appena uscita da Palazzo San Domenico perché non avrebbe saputo approfittare dei previsti finanziamenti statali e regionali per l’adeguamento della scuola alle norme antincendio e per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento, perché la struttura era stata, nel frattempo, inserita nell’elenco dei beni comunali alienabili. “In realtà – dice Buscema – era stato il consiglio comunale di cui lo stesso Nigro faceva parte a deliberare positivamente sull’inserimento della scuola tra i beni alienabili, e non la mia giunta. Sul fatto dei finanziamenti, erano solo parziali e il comune avrebbe dovuto partecipare con una quota parte, che, per la messa in sicurezza della scuola, ammontava a 450mila euro”.
Modica, il sequestro della scuola “S.Marta”. L’ex sindaco: “Mi sono fidato dei tecnici”
- Agosto 9, 2013
- 10:55 am
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