Nuovi spiragli per il Tribunale di Modica dal Senato

BorrometiSpiragli per il Tribunale di Modica e per quelle strutture che si trovano nelle stesse condizioni. Il Senato, infatti, sede di esame del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, ha impegnato il Governo a valutare l’opportunità di adottare con urgenza un provvedimento normativo correttivo dei decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155 e 7 settembre 2012, n. 156, al fine di dare puntuale attuazione ai contenuti dei pareri approvati dalla Commissione Giustizia del Senato della Repubblica e dall’altro ramo del Parlamento, e conseguentemente la riviviscenza degli uffici giudiziari soppressi in difformità ai citati pareri ovvero ad adottare con urgenza un provvedimento normativo di proroga dell’entrata in vigore, non inferiore a dodici mesi, delle disposizioni concernenti la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155 e 7 settembre 2012, n. 156.
“In buona sostanza – spiega l’avvocato Antonio Borrometi, che aveva presentato nel periodo in cui fu parlamentare una proposta di allargamento della Circoscrizione del Tribunale di Modica – è stato approvato mercoledì scorso dall’Aula del Senato un ordine del giorno su cui c’è stato il parere favorevole del Governo, che, credo, può segnare la svolta auspicata per il nostro Tribunale e che comunque prevede una pausa di riflessione utile per far capire i danni che la riforma provocherebbe”. Secondo i contenuti dell’atto approvato la politica di revisione della geografia giudiziaria adottata dal precedente Governo con l’esercizio della delega per la soppressione di tutte le sezioni distaccate dei tribunali, di quasi tutti i tribunali non capoluogo di provincia e degli uffici dei giudici di pace -, in un contesto di grave crisi del settore giustizia, ha ulteriormente aggravato la situazione del sistema. “E, infatti, facendo solo «cassa» nell’immediato per importi modesti – senza peraltro che vengano tenuti in debita considerazione i costi del trasferimento del personale e delle risorse materiali – e producendo nel breve delle diseconomie di scala, dovute alla creazione di macro strutture di tribunali che risulteranno dei veri e propri «carrozzoni», tali da compromettere ulteriormente il già carente servizio della giustizia, causerà che molti cittadini saranno indotti, di fatto, a rinunciare alla tutela costituzionalmente garantita dei propri diritti in una sede accentrata e molte volte lontana, a discapito di una giustizia di prossimità, che, come dimostrano i dati statistici, è efficiente e oltremodo la più conforme ai parametri europei.” Nell’ordine – aggiunge Borrometi – si fa rilevare che nel decreto non si teneva conto, tra l’altro, dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale e poi, e questo interessa direttamente Modica, non preserva nuove strutture recentemente finanziate”.

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