La fava “cottoia” di Modica, è il momento di rivalorizzarla

fava cottoiaCoinvolgimento dei produttori, dei ristoratori e della Pubblica Amministrazione con specifiche azioni sia in campo locale che nazionale volte a promuovere il turismo gastronomico del territorio e attività promozionali che permettano di far percepire e riconoscere al consumatore, il valore differenziale della fava “cottoia” rispetto alle molteplici offerte di produzioni estere che spesso sono con caratteristiche qualitative scadenti. Queste le azioni mirate per la salvaguardia e la valorizzazione della fava “cottoia” diventato un prodotto di nicchia molto apprezzato dai consumatori. “La coltivazione della fava”cottoia” di Modica dice il professore Orazio Sortino, della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Catania – contestualmente alla valorizzazione di altre produzioni tipiche biologiche (grano “Russello”, pane di pasta dura, olio dei “Monti Iblei”, lenticchia di Modica, carrube ecc), s’inserisce in un progetto strategico di valorizzazione complessiva del territorio che fa leva su un’agricoltura di qualità e anche su quelle attività extra agricole più direttamente connesse con il territorio e le sue tradizioni, che sappia coniugare gli obiettivi economici delle aziende agricole, con finalità di protezione e gestione dell’ambiente per il benessere collettivo”. Oltre all’elevata capacità nutrizionale, poiché fonte economica di proteine (carne dei poveri), la fava “cottoia” presenta peculiari caratteristiche in ordine, soprattutto, alla cuocibilità che la rendono particolarmente orientata alla coltura e all’alimentazione umana. Modificandosi le abitudini, la coltivazione della fava “cottoia” è andata diminuendo.

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