Modica. Il nuovo jazz di Rosario Giuliani genesi di viaggi fantastici intorno al mondo

Rosario Giuliani groupIl viaggio, un diario di immagini di città e panorami. Volti di uomini e donne che ispirano la musica, i ritmi che disegnano luoghi indimenticati. Personalità forti come Rosario Giuliani ha aggiunto anche questo anello artistico in un percorso ormai lungo che lo consacra come uno dei sax alti più prestigiosi al mondo. Di preparazione classica, Giuliani risente delle orme di vecchi maestri come Armando Trovajoli, Luis Bacalov, Ennio Morricone, Nicola Piovani e Riz Ortolani e oggi il suo suono e la sua tecnica è contaminata fortissimanente di artisti come John Coltrane, Charlie Parker e Art Pepper.
E così ieri sera a Cava Pietra Franco ha presentato per “Modica Jazz Fest” i pezzi forti di questa sua nuova avventura musicale.
“Images” l’ultimo album segna la nuova frontiera artistica di un Rosario Giuliani che ha dato il meglio se, ottimamente sostenuto da Sebi Burgio al piano, Dario Deidda al basso, Giuseppe Tringali alla batteria.
“Siberian Lake”, “Vertical voices”, “Paese di Sabbia”, “Les deux doigts”, “L’istante”, “Light at night” sono il risultato di emozioni, sensazioni, un diario intimo giocato sul filo di un jazz moderno ora melanconico, ora splendido nei tempi e nei ritmi nella logica di una ispirazione artistica che segna la cifra di un’artista ormai nel pieno della maturità.
Rosario Giuliani non nuovo al pubblico modicano per essersi esibito dieci anni fa e poi ancora successivamente in questa piazza dove il jazz ha non pochi estimatori ha ritrovato un pubblico di estimatori esaltati dalle sue perfomance e girovolte musicali degne di un grande del jazz.
In apertura di serata come ci ha abituati “Modica Jazz fest” l’esibizione di giovani talenti di scuole di musica. Ieri sera sul palcoscenico Illogic Trio. Musicisti del conservatorio di Musica G.Martucci di Salerno (Lucio D’amato al piano, Luciano Napoli al basso, Ugo Rodolico alla batteria) hanno presentato un loro progetto nato due anni fa con delle composizioni che rompono i temi classici del jazz d’autore per confluire in nuove forme di sviluppo musicale.

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