Modica, madre e figlio aggrediti da quattro pastori tedeschi. Sfiorata la tragedia

Quattro pastori tedeschi con tanto pedigree e addestrati, hanno aggredito e ferito  una donna al servizio di un noto professionista sessantenne modicano che ha lo studio a Ispica, e il figlio che si trovavano nella villa di campagna dell’uomo, appassionato di cani. L’episodio e’ di qualche giorno fa e si è verificato in Contrada Miglifulo, tra Passo Parrino e Cannizzara. Ad avere la peggio la 54enne modicana, M.P., che ha riportato profonde ferite alle gambe e la lesione del polpaccio(le sono stati applicati 25 punti di sutura). Il figlio, il 20enne C.P., se l’è cavata con un morso alla coscia destra e due punti di sutura. E’ stato il provvidenziale intervento della figlia del professionista modicano a scongiurare una sicura tragedia giacche’ il padre si trovava in vacanza con la moglie. Le urla delle due vittime hanno, infatti, allarmato la ragazza che si trovava nella sua camera al primo piano, accorsa velocemente. Al suo perentorio richiamo gli animali hanno mollato i due congiunti. Pare che la 54enne abbia perso anche i sensi per la grande paura. I due sono stati trasportati in auto dalla stessa giovane al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove i medici hanno prestato le prime cure, disponendo il ricovero della donna, dimettendo, invece, il figlio con una prognosi di cinque giorni. Secondo la ricostruzione dei fatti, il 20enne si era recato presso la villa intorno alle 20 per riportare a casa la madre che aveva finito il suo lavoro. Appena sceso dall’auto, però, i quattro pastori, che erano, come lo sono abitualmente, liberi all’interno della villa, lo hanno, inspiegabilmente, aggredito. La congiunta si e’ accorta di quanto stava accadendo ed e’ corsa fuori ma e’ stata, a sua volta, azzannata. Mentre gli animali cercavano di sbranare i due, le grida hanno attirato, come si diceva, l’attenzione della giovane figlia del proprietario che, certamente, ha salvato loro la vita. La donna è stata trasferita ieri dal “Maggiore” al “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa per approfonditi esami clinici, in particolare cardiaci, a scopo meramente cautelativo. Non è in pericolo di vita.