A neanche due mesi dal suo insediamento, il sindaco di Modica Abbate e la sua Giunta stanno lavorando con passo spedito per cercare di affrontare i problemi della città. Scerbatura nei quartieri e nei plessi scolastici, bonifica di discariche a cielo aperto, manutenzione idrica, manifestazioni estive, disinfestazione, organizzazione dei servizi di trasporto e del centro storico per l’accoglienza dei turisti,etc. Per carità, nulla di eccezionale. Solo ordinaria, ma importante e necessaria amministrazione. A quanto si dice e si vede, il primo cittadino sta 12 ore al giorno al comune per gestire tutte le questioni che l’ente comunale, al pari di una azienda, deve affrontare quotidianamente.
Siccome un anno fa di questi tempi ci si lamentava che i turisti a Modica non trovavano un posto dove fare la pipì, ora che un gabinetto pubblico( il lemma “cesso” lo lascio ai nobili d’ intelligenza) è stato rimediato(dell’inaugurazione probabilmente si poteva fare a meno), si montano polemiche inutili, almeno per me, e si fa gossip da Novella duemila.
Qualche giorno addietro ci si lamentava che l’assessore regionale Stancheris fosse venuta a Modica solo per fare passerella e senza finanziare nulla, e ora che arrivano 39 mila euro per le manifestazioni per il cioccolato(con Torchi si chiamava “Eurochocolete”, con Buscema “Chocobarocco”, con Abbate “Festa” – mi chiedo perché ancora una volta cambiare!), leggo commenti polemici perché il sindaco Abbate ringrazia l’on. Orazio Ragusa. Ragusa avrà pure fatto la sua parte, ma il contributo della Regione è un fatto oggettivo che sancisce, Ragusa a parte, il riconoscimento ad un prodotto che rappresenta il simbolo di Modica nel mondo. Altro che alchimie e sotterfugi per farlo ottenere. L’on Ragusa, eventualmente, ha fatto solo il suo dovere.
Due consiglieri comunali dell’opposizione hanno addirittura imbastito una polemica sulla bonifica di quartieri che il neo sindaco ha avviato con forze di volontariato, a pochi giorni dal suo insediamento. Per non dire che alcuni hanno perfino ironizzato sarcasticamente sulla provenienza del sindaco: ma da Frigintini può venire qualcosa di buono? La Modica colta, civile, intellettuale, cattolica e perbenista che si fa amministrare da un frigintinese? Vabbè. Lasciamo stare.
Certo è che il sindaco Abbate e i suoi diretti collaboratori mostrano di essere animati di molta buona volontà, e questo se fa piacere ad alcuni, comincia,invece, a dispiacere ai “soliti polemisti”. Io purtroppo non ho frequentato studi presso l’Università di polemologia, e pertanto, al di là di chi sia e di come si chiami e a chi appartenga un sindaco, sono sì per la critica, anche aspra, e per la dialettica, ma non sono avvezzo alla polemica, che non mi piace affatto perché non è il sale della democrazia come dicono alcuni, ma solo una sorta di “intolleranza” verso l’operato degli altri, per cui i tanti polemisti e commentatori dei vari blog si riducono spesso solo a lanciatori di pietre: bella, brutta, buona, ottima o mediocre che sia, qualsiasi cosa si dica o scelta si faccia, non va mai bene. Così era con i sindaci Ruta, Torchi, Buscema, e ora con Abbate. E così sia! Certo ognuno è libero di fare anche polemica, ma i polemisti di mestiere, che rispetto ma che non condivido, alla fine diventano fastidiosi e disfattisti con il compito di demolire ogni cosa , del resto basta un po’ di filologia per capire che il termine polemica, che deriva dal greco “πολεμικός”, significa “attinente alla guerra”, e designa quindi una sorta di guerra, per lo più verbale o anche per iscritto, condotta contro un avversario detto bersaglio della polemica. Chi occupa un carica pubblica, amministrativa o sociale, chi ha una visibilità in qualsiasi campo della società sa di essere sempre oggetto di critiche e polemiche, ma di veleni, di astio e in alcuni casi di derisione è, per i miei gusti, un po’ troppo. Se si facessero critiche, per carità anche distruttive purché argomentate nei ragionamenti e quindi non per forza costruttive, potrebbero anche starci , ma quando sono invece polemiche fine a se stesse impregnate di ipocrisia, di livore e di tutto quello che la pancia può mettere in campo, siamo veramente alla disgregazione sociale.
Mi viene in mente, mentre scrivo su Modica e non per fare, chiaramente, un paragone, quel che sta accadendo al presidente della Regione Crocetta. Un uomo di coraggio che non sta guardando in faccia nessuno, che sta operando nell’interesse della Sicilia e contro ogni sistema mafioso; ebbene, è bastato solo aver detto che nelle manifestazioni contro il Muos si stavano operando infiltrazioni mafiose per essere linciato e per diventare improvvisamente un nemico da battere. Mi sembra un po’ troppo e ingrato!
Qualcuno starà pensando: ma dove vuole andare a parare il Direttore?
Il maligno sicuramente interpreta il mio scritto come una difesa del sindaco Abbate, ma lo rassicuro subito. E’ fuori strada! Voglio invece arrivare, forse da ingenuo e idealista qual sempre sono stato, attenzione non buonista, verso una osservazione ben precisa: tutti vogliamo da chi ci amministra serietà, impegno, onestà e correttezza, ma non dobbiamo dimenticare che queste cose che vogliamo in chi ci amministra dobbiamo anche ricercarle in noi stessi. Lo scrivevo con Buscema e lo ripeto oggi con Abbate. Se è vero, da una parte, che vogliamo correttezza e trasparenza, è pur vero, dall’altra, che non si può riversare su chi ci amministra ogni colpa e sospetto generalizzato, leggendo dietro le parole di un amministratore o di un politico sempre intenzioni perverse e voglia di nascondere chissà che cosa. Una città non può fondarsi sul sospetto; deve essere attenta, vigilante, cauta, deve poter giudicare e verificare tutto con attenzione, ma se manca quel minimo di fiducia e si sospetta, per principio o pregiudizio politico, di tutto e di tutti, si finisce per instaurare rapporti sociali logoranti e in continua tensione. Prima di accusare, di lanciare sospetti, occorre il coraggio di esigere spiegazioni da chi amministra, dal politico, perché si possa capire se il suo agire è sincero, trasparente come l’acqua, l’aria, il vetro oppure viziato da interessi personali da nascondere, così da creare le condizioni per un rapporto di fiducia, senza il quale nessuna buona amministrazione e buon governo sono possibili. Io credo che Buscema abbia avviato, a suo modo, un percorso di trasparenza, e oggi c’è la possibilità di continuare su questa strada, ma a condizione che ci sia un effettivo desiderio, specie in chi ricopre incarichi pubblici, di voler davvero servire la città.
L’OSSERVAZIONE DAL BASSO… di DIRETTORE. LE PRIME INZIATIVE DEL SINDACO DI MODICA ABBATE TRA CRITICHE, POLEMICHE E APPREZZAMENTI
- Agosto 16, 2013
- 10:02 pm
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