Mondiali di Mosca: caso Symmonds…..a cura di Rita Faletti

Yelena IsimbayevaAi Campionati Mondiali di atletica leggera in corso di svolgimento a Mosca, la medaglia d’oro di salto con l’asta, la russa Yelena Isimbayeva, fa una dichiarazione che, nel mondo occidentale, suonerebbe sorprendentemente scorretta politicamente. L’atleta, molto semplicemente fa notare che nel suo paese, che è un paese normale in cui le donne vanno con gli uomini e gli uomini con le donne, esiste una legge che vieta la propaganda omosessuale. Trattandosi appunto di una legge, ritiene sia giusto osservarla e sarebbe pericoloso non farlo per il futuro del suo paese. Questo in risposta e a commento della dedica “agli amici gay” da parte dell’americano Nick Symmonds, argento negli 800 metri. Symmonds ha detto che ha rispetto per il popolo russo, ma non ne condivide le leggi, e non è preoccupato delle conseguenze del suo gesto. Personalmente, ignoro quali possano essere gli effetti della violazione compiuta dall’atleta, e, come lui, non sono affatto preoccupata per quanto gli accadrà. Il motivo e’ semplice e si trova nelle parole pronunciate dalla Isimbayeva: esiste una legge in Russia che vieta la propaganda omosessuale, e’ una legge e va rispettata, in particolare da parte di uno straniero che si trova a Mosca non per rivendicare i diritti dei gay, ma per gareggiare. Trasgredire una legge del paese che lo ospita, oltre che essere un reato, viola i diritti di un intero popolo, che, nella sua maggioranza, probabilmente condivide quella legge che e’ a difesa della normalità’. E su questo punto credo non sia possibile obiettare. Se Symmonds vuole fare l’eroe, lo faccia pure, ma sappia che non fa un servizio al popolo russo, ma solo ad una minoranza che, ovviamente, ha il diritto di seguire le proprie preferenze sessuali. Quello che nessuno o pochi dicono, e’ che siamo un po’ stufi di manifestazioni a favore o contro qualcuno o qualcosa, spesso scomposte, urlanti e volgari. Il popolo omosessuale ne avrebbe da guadagnare se evitasse di organizzare sfilate gay pride con culi nudi e tette di gomma, si esibisse in atteggiamenti provocatori e irrispettosi dell’altrui sensibilità’ e buon gusto. Nessuno avrebbe nulla da eccepire sulle loro scelte di genere.

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