Adozione irregolare del Prg, la Regione diffida il Comune di Ispica e blocca l’attività edilizia. Il Pd: unica via d’uscita la revoca dell’adozione del Piano

Pierenzo MuraglieLa Regione ha diffidato il Comune di Ispica ad autorizzare o consentire interventi urbanistico-edilizi a seguito dell’adozione del Piano regolatore generale dell’aprile 2011 alla quale, dopo non oltre dieci giorni, sarebbe dovuta seguire la pubblicazione che, invece, non è mai avvenuta. Lo denuncia il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, Pierenzo Muraglie che rileva come la diffida della Regione di fatto blocca l’edilizia in città, settore già fortemente provato dalla gravissima crisi. Nel sostenere che si consuma in questo modo l’ennesima figuraccia da parte di un’Amministrazione sempre più allo sbando e del tutto lontana dagli interessi veri di Ispica, il rappresentante del Pd sostiene che l’unica via d’uscita è la revoca dell’adozione di quel Piano regolatore per la quale rivolge un invito a tutti i consiglieri di opposizione.
“Ottemperando ad un’ordinanza del Tar – spiega Pierenzo Muraglie – l’Amministrazione comunale aveva sospeso le misure di salvaguardia scattate con l’adozione del Piano regolatore generale, ripristinando la piena operatività del vecchio Prg vigente. Fummo i primi a capire – ricorda il capogruppo democratico – che l’adozione del nuovo Piano era pasticciata sia per la mancata pubblicazione nei termini previsti, sia per l’assenza della Vas (la valutazione ambientale strategica). Da questo pasticcio si poteva uscire solo con la revoca del nuovo Prg che proponemmo invano nell’ottobre del 2011. Adesso interviene la Regione, richiamando il Comune per la mancata pubblicazione del Piano, per l’assenza della Vas (per la quale è stato conferito incarico professionale solo a maggio scorso, circa due anni dopo l’emanazione della circolare n. 52120 del 5/08/2011 e per la quale il Comune è stato commissariato) e in ultimo per avere sospeso le misure di salvaguardia, rivitalizzando il vecchio Piano regolatore. La Regione ci dice che le norme di salvaguardia sono efficaci, rifacendosi in questo ad alcune sentenze ed ordinanze del Tar, e che il Comune deve di conseguenza bloccare qualsiasi attività di natura urbanistica che non tenga conto delle misure di salvaguardia: in poche parole si blocca l’edilizia in un momento estremamente critico per il settore. La via d’uscita – propone Muraglie – non può che essere la revoca di quel Piano adottato in modo pasticciato nell’aprile del 2011, in modo da “resettare” tutto e procedere con l’adozione di un nuovo Piano che segua tutti i crismi e le procedure previste. L’effetto immediato che otteniamo è quello di sbloccare l’edilizia, pensando ad un piano più adatto alla città e alle sue esigenze. Per questo sottoporremo agli altri gruppi di opposizione una richiesta di convocazione del Consiglio comunale con all’ordine del giorno la revoca della delibera n. 27 del 28/04/2011 per rimediare all’ennesima figuraccia di un’Amministrazione sempre più allo sbando e lontana dagli interessi veri di Ispica”.

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