Carabinieri Ragusa. Sequestrati oltre cinquanta coltelli e denunciati due commercianti alla fiera di San Giovanni

SONY DSCDue persone sono stete denunciate per vendita ambulante di armi dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa, che hanno sequestrato complessivamente cinquantatre coltelli di diversi tipi e forme. I carabinieri di Ragusa, su indicazione del Comandante Provinciale, Colonnello Salvatore Gagliano, si sono vestiti in abiti civili e mescolati alla folla, al fine di reprimere i reati in occasione del notevole assembramento di persone che si verifica per la fiera di San Giovanni, con centinaia di bancarelle e qualche migliaio di persone che passeggiano spensieratamente, a rischio di furti con destrezza (borseggi) in danno di persone chine ad osservare la merce esposta o distratte nel chiacchiericcio con gli amici. Il servizio era altresì mirato a reprimere condotte illecite di commercianti che talvolta, sperando in minori controlli esercitati dalle Forze dell’Ordine sul commercio itinerante, approfittano vendendo giocattoli cinesi di scarsa qualità illecitamente importati, oppure borsette ed altro riportanti marchi contraffatti. Nella rete dei carabinieri iblei sono caduti due commercianti titolari d’impresa individuale sorpresi a vendere armi bianche. Il primo, lungo la via Monsignor Angelo Rizzo, un agrigentino cinquantenne, aveva sul proprio banco, esposti in bella vista, sedici coltelli tipo “balisong” ovvero quelli noti come butterfly o farfalla e due coltelli a spinta, noti come “pusher”. Entrambi i generi sono ritenuti armi e non coltelli da lavoro, poiché la loro naturale destinazione non è legata alle attività dell’uomo ma è l’offesa della persona. Particolarmente micidiali i pushers che hanno l’impugnatura perpendicolare alla lama, che quindi fuoriesce tra l’indice e il medio. Il commerciante è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Ragusa per commercio ambulante di armi, pratica assolutamente vietata dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Poco dopo, percorrendo la via Tenente Emanuele Lena, i militari notavano sparpagliati alla rinfusa su un banchetto alcune decine di coltelli, tredici a molla, ovvero dotati di un pulsante che rilascia la lama facendola uscire di scatto, arma particolarmente subdola poiché impiegabile con una sola mano, e ventidue “normali” a serramanico. Quest’ultimi certo impiegabili per sbucciare una mela, senza commettere alcun reato, se non fosse che il commerciante, alla richiesta di esibire la licenza per la vendita di strumenti da punta e da taglio atti ad offendere, ha allargato le braccia ammettendo candidamente di non averla… Per lui, un 26enne bengalese regolarmente residente a Palermo, doppia denuncia, oltre che per commercio ambulante di armi relativamente alle tredici “mollette”, anche per vendita di strumenti da punta/taglio senza avere la licenza.

Complessivamente rischiano fino a dodici mesi il primo e fino a quindici il secondo, certo la condizione di assoluta incensuratezza li potrà aiutare davanti al magistrato, ma è vero che con un po’ di accortezza in più si sarebbe potuto evitare. La circolazione di lame senza controllo, soprattutto di quelle maggiormente insidiose o lesive, è un problema che è meglio evitare a monte rimuovendole dagli espositori. Questo perché poi qualcuna di esse potrebbe spuntare fuori nel corso di un alterco o di una rissa e, considerato che lo scorso inverno nel centro cittadino tale fenomeno s’è registrato un paio di volte, i militari dell’Arma iblea preferiscono eliminarle oggi per tentare di ridurre il rischio domani. I controlli sulle innumerevoli bancarelle continueranno fino alla fine della fiera, nella speranza di riscontrare solamente situazioni ricadenti nell’alveo della legalità.

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