Il giudice onorario del Tribunale di Modica, Corrado Celeste, ha condannato Fabio Macrì, 33 anni, modicano, difeso dall’avvocato Salvatore Campanella, a 4 anni e 8 mesi di carcere e duemila euro di multa. Il giovane aveva a carico ben ventotto capi d’imputazione fra truffe, furti e ricettazione. Il pubblico ministero, Diana Iammolo, aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione e 5mila 500 euro di multa. Macri’, arrestato dalla polizia nel mese di giugno del 2012, secondo l’accusa aveva avuto tra le sue vittime anche il padre, il nonno, il direttore e un’impiegata di filiale di una banca collezionato circa 30mila euro. Al padre e al nonno, due note e stimate persone, aveva sottratto carte d’identità, carte di credito, assegni e bancomat. Era stato raggiunto dagli agenti diretti dal vice questore aggiunto, Maria Antonietta Malandrino, da ben tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di cui era ritenuto responsabile e da cui erano scaturiti altrettanti procedimenti penali, a Misterbianco dove aveva stabilito la sua residenza. Tra gli episodi accertati dalla polizia quello ai danni del modicano S.F., cui Macrì aveva sottratto la carta di credito e un assegno bancario. La vittima e il ladro erano legati da una solida amicizia, e proprio di questa circostanza Macrì avrebbe approfittato, sottraendo la carta e l’assegno mentre era ospite in casa dell’amico, in quel momento sotto la doccia. Il truffatore si era quindi recato dal titolare di una gioielleria a Modica per fare acquisti con la carta di credito sottratta all’ignaro amico, producendo altresì la falsa “Procura Speciale”, a firma falsificata “F. S.”, riportante il timbro, contraffatto, con la sigla di un notaio, risultato estranei ai fatti, e il timbro lineare del medesimo studio notarile.
Truffe, furti e ricettazione. Quasi cinque anni di reclusione per il modicano Fabio Macrì
- Settembre 3, 2013
- 3:50 am
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