“Ora che il mese di agosto è passato e che settembre ha preso il via, con il ritorno al solito tran tran quotidiano, è arrivato forse il momento di fare un piccolo bilancio su tutto ciò che è accaduto nella città di Ragusa in questo periodo estivo. Forse, l’aspetto che ha suscitato più sensazione, a fronte di una realtà urbana che, rispetto al passato (ma la crisi incide), non si svuota più come in passato, è stato legato all’impossibilità per i visitatori, per i turisti, di potere contare sui pubblici esercizi, quindi locali come bar e ristoranti, durante il periodo di Ferragosto, in cui maggiore dovrebbe essere la concentrazione di visitatori. Una circostanza che è stata denunciata pubblicamente dal presidente provinciale della Fipe, Maurizio Tasca”. E’ quanto rileva il presidente dell’associazione “Ragusa in movimento”, Mario Chiavola, che, incuriosito dalla circostanza, ha cercato di saperne di più, per capire come mai una città come quella iblea accusi questo gap. “Ho fatto qualche domanda – prosegue Chiavola – per i bar del centro superiore della città e devo dire che ho ricevuto risposte di vario tipo. Un solo esercente, Benito Blundo, titolare di un rinomato bar in viale Tenente Lena, che conosco tra l’altro da tempo, non mi ha risposto ma, anzi, mi è ritornato indietro con una domanda che mi ha fatto riflettere. Mi ha detto, infatti: ma non dovrebbe essere proprio il presidente provinciale di Fipe a predisporre la turnazione dei locali a maggior ragione nel periodo estivo? Non dovrebbe essere l’associazione che racchiude tutti i gestori dei pubblici esercizi a doversi preoccupare, organizzandoli, di evitare la chiusura contemporanea dei locali nel centro storico nel periodo più caldo dell’anno? Sono rimasto a guardare con un misto di sorpresa. In effetti, le valutazioni del signor Blundo, che opera nel settore da decenni e che quindi conosce a menadito la realtà locale, non fanno una grinza. E lo dico senza alcuno spirito polemico ma con la consapevolezza di chi può magari riuscire a fornire un contributo per evitare che gli stessi problemi si ripetano il prossimo anno: ma non dovrebbe essere la federazione di categoria a preoccuparsi di predisporre un calendario per evitare proprio quello che è accaduto, nel corso di questa estate che ci stiamo ormai lasciando alle spalle, a Ragusa? E così come succede nel periodo estivo, provvedimento analogo non dovrebbe essere assunto anche durante gli altri periodi festivi dell’anno? E’ chiaro che l’organizzazione di categoria non può imporre alcunché ma nell’ambito di una concertazione studiata a tavolino, con l’assenso di tutti, potrebbe magari trovare una soluzione al problema che dalla stessa organizzazione era stato posto. Ecco, si tratta certo di piccole cose che, però, messe tutte assieme possono servire a rendere più vivibile la nostra meravigliosa città”.
RAGUSA CHE CRESCE NON PUO’ PERMETTERSI ALCUNI SVARIONI. CHIAVOLA: “IN ESTATE PUBBLICI ESERCIZI CHIUSI NEL CENTRO SUPERIORE CON I TURISTI RIMASTI A GUARDARE. MA NON AVREBBE DOVUTO PENSARCI L’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA A TROVARE SOLUZIONI?”
- Settembre 4, 2013
- 11:06 am
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