Era stato arrestato lo scorso 18 agosto dalla Squadra Mobile di Ragusa perchè sospettato di essere uno dei scafisti che lo scorso otto agosto portato al Porto di Pozzallo 110 migranti. Mohuamed Ahmed Mokhar, 24 anni, per questo motivo era rinchiuso nel carcere “Malaspina” di Caltanissetta dove si è tolta la vita impiccandosi nella sua cella. Ha utilizzato i lacci delle scarpe. In quel viaggio della speranza morirono due pakistani, i cui cadaveri furono gettati in mare. Il ventiquattrenne fu tratto in arresto insieme ad un libico, Hamada Ayoudi, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per avere lasciato morire i due migranti pakistani con l’aggravante di aver messo in serio pericolo la vita dei 110 migranti, trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto, peraltro, in avaria in mare aperto. Il giovane era stato assegnato a metà agosto nella casa circondariale del capoluogo nisseno. Ad accorgersi dell’insano gesto sono stati gli agenti della polizia penitenziaria che, durante il servizio di vigilanza, hanno visto il corpo appeso e, quindi, hanno prestato i primi soccorsi e rimuovendo il cappio che Mokhar s’era attorcigliato al collo. Il giovane immigrato è stato affidato ai soccorritori del “118″ che lo hanno immediatamente trasportato all’Ospedale “Sant’Elia”.
Arrestato perché ritenuto scafista di sbarco a Pozzallo. S’impicca nel carcere di Caltanissetta
- Settembre 5, 2013
- 11:37 pm
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