Sulla base dei dati Istat 2012, nel 2010, le pensioni erogate a 16,7 milioni di italiani sono così suddivise: 2,5 milioni di persone (14,4%) percepisce meno di 500 euro mensili; 5,2 milioni di individui (31%) un importo tra i 500 e 1000 euro; il 23,5% uno stipendio tra 1000 e 1500 euro mensili e il restante 31,1% più di 1500 euro. Di quest’ultima fascia l’ISTAT, non dice altro. Chissà perché. Sulla questione è intervenuto di recente un noto giornalista milanese. “La magistratura confischi subito tutti i beni dell’ex Pci/Pds/Pd, dell’ex Dc e dell’ex Psi; di Cisl, Uil e Cgil, degli enti e partiti minori per evitare che oggi Letta metta le mani nelle tasche degli italiani”. Perché si possa capire l’invito rivolto ai magistrati dal professionista milanese , è necessario fare una premessa che si chiama legge Mosca (n.252/1974). Giovanni Mosca (deputato socialista della corrente De Martino la cui carriera politica tramontò con l’avvento di Bettino Craxi ) è stato l’ideatore di una legge infame grazie alla quale decine di migliaia tra funzionari ex Pci, portaborse ex Dc e socialisti, insieme con gli immancabili sindacalisti delle tre ben note sigle, potessero beneficiare, spesso anche abusivamente, di pensioni agevolate e di godere dell’incredibile privilegio di riscattarsi a basso costo non solo gli anni trascorsi nel partito o nel sindacato, ma persino quelli passati sui banchi di scuola, purché si rientrasse nelle succitate categorie. “In tutto a beneficiare di questa manna (distribuite secondo la logica del favoritismo/clientelismo/lottizzazione) -in base ad uno studio svolto da G. Bianco- sono state 37.503 persone, delle quali il 60% della CGIL (9368 persone) o ex PCI (8081 unità), seguono 3952 persone della DC e 1901 del PSI. Anche Cisl e Uil rientrano rispettivamente con 3042 e 1385 persone agevolate”. E’ stato calcolato che questa gigantesca truffa perpetrata ai danni dello Stato abbia provocato un danno all’erario superiore ai 12 miliardi di euro. “Una gigantesca truffa –ribadisce Bianco- ai danni dello Stato che nessuno conosceva o quasi, rimasta nascosta per oltre 25 anni se non ci avesse pensato il 30 luglio 1998 il senatore dell’allora Forza Italia Eugenio Filigrana, presentando una dettagliata interrogazione agli allora ministri del lavoro e finanze Treu e Visco. Visto che il numero dei beneficiari della normativa speciale -continua Bianco- ha superato di gran lunga quello degli aventi diritto. Il meccanismo della truffa, peraltro, era semplice. In molti casi venivano dichiarati anni, persino decenni inesistenti, oppure lavorati in maniera non continuativa. Tra i soggetti beneficiari della «legge Mosca», alcuni risultavano aver fatto gli autisti fin dall’età di 12 anni! Ma il caso più eclatante fu il processo istruito contro 111 lavoratori fittizi di Pci, Dc, Cisl e Lega Coop, tutti accusati di aver usufruito della pensione garantita dalla legge Mosca senza aver mai lavorato, rispettivamente, presso partiti, sindacati e cooperative. In realtà, la maggior parte di costoro, negli anni riscattati, erano stati partigiani, soldati, studenti (delle medie inferiori) quando non addirittura detenuti”. Al tempo non fu data alcuna risposta al senatore Filigrana da parte dei Ministri chiamati a rispondere all’interrogazione presentata, tant’è che Filigrana stesso chiamò l’allora premier Prodi –“insabbiatore della questione-”. Nel 2001 dopo 3 anni di assoluto silenzio il consigliere comunale romano Marco Palma, rispolverò lo scandalo. “Il presidente dell’Inps Paci -tuono Palma- tiri fuori i nomi dei beneficiari della legge Mosca. Così avvieremo una vera e propria perestrojka presso l’Inps. Faremo luce sulla spartitopoli e sui moralisti che oggi lanciano strali sulla previdenza dei lavoratori. Affermazioni quelle di Palma che, come quelle del 1998 di Filigrana, sono rimaste del tutto prive di risposta”. Bisognerebbe che tutti coloro che hanno sudato per davvero ed ora percepiscono una magra pensione sapessero che sono stati proprio loro a dover pagare tutte queste truffe, così come le pensioni per i finti invalidi o quelle di comodo per i vari politicanti d’Italia. E’ notizia dell’ultima ora che Giuliano Amato si appresta a rimpiazzare il giudice Franco Gallo alla Consulta. Evidentemente le due lautissime pensioni di cui già sta godendo non gli sono ancora sufficienti. E vogliamo menzionare Epifani e la sua super pensione? Il segretario si è alzato lo stipendio ed ora percepisce 3400 euro netti al mese, cui si aggiungono gli emolumenti da parlamentare. E questo è solo un assaggio!!! Di questo passo venti pericolosi prenderanno a soffiare…
Pensioni d’oro e indignazione …a cura di Rita Faletti
- Settembre 5, 2013
- 11:24 pm
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