La modifica al regolamento di gestione della zona artigianale di contrada Zagarone non si può e non si deve fare. Questo è quanto emerge dopo le infinite riunioni e i momenti di concertazione tra le associazioni di categoria e l’Amministrazione comunale. E non è servito a niente l’ulteriore incontro di lunedì scorso tra l’assessore allo Sviluppo economico Giuseppe Adamo e le organizzazioni datoriali. Così come non sono bastate le undici sedute della terza commissione consiliare tenutesi tra maggio e luglio di quest’anno. “Sembrava la volta buona – dice il presidente della Cna territoriale di Scicli, Guglielmo Trovato – considerato che il punto era il primo all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso con la dicitura: “Modifiche ed integrazione al regolamento di gestione della zona artigianale di contrada Zagarone”. Ma i consiglieri di maggioranza hanno pensato bene di chiedere prima il rinvio del punto e di abbandonare l’aula subito dopo per far cadere il numero legale con rinvio della seduta al giorno successivo. La nuova seduta del Consiglio ha visto come protagonista il vice sindaco Giuseppe Adamo che ha ritirato il punto all’odg”.
“Che dire – continua Trovato – si rimane esterrefatti e sfiduciati nel vedere il modo in cui vengono prese in considerazione le richieste del mondo dell’artigianato. Le imprese artigiane non chiedono altro che potere essere autorizzate a cedere il loro opificio anche in forma parziale, senza voler speculare ma con l’unico intento di far fronte alle difficoltà che stanno vivendo con il ridimensionamento della propria attività. Noi non vogliamo dare credito alle voci di pressioni esercitate sui consiglieri comunali e sulla Giunta anche se gli emendamenti presentati da parte di consiglieri dell’opposizione lasciano presupporre tali ipotesi come se provvedimenti di una importanza simile possano essere discussi al bar di fronte a un caffè”.
“Ribadiamo che la Cna – dice ancora il responsabile organizzativo Franco Spadaro – è aperta al dialogo con tutte le forze politiche e, così come abbiamo sempre collaborato con tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute, la nostra intenzione è di continuare a farlo ma pretendiamo che la collaborazione sia improntata sulla chiarezza e abbia come unico scopo la ricerca di soluzioni concrete ai disagi che vivono le piccole e medie imprese artigiane. Non abbiamo idea del modo in cui l’Amministrazione comunale voglia affrontare il problema ma siamo consapevoli che le imprese non possono aspettare molto tempo ancora, perché il tempo per loro è vitale”.