Martedì ci sarà l’incontro a Roma tra una delegazione del Comitato Pro Tribunale di Modica e il Ministro Cancellieri, quella che ha ideato il decreto “taglia-tribunali”. Nei fatti l’incontro era stato richiesto dal Governatore Rosario Crocetta per fronteggiare la causa dei Tribunale di Mistretta e Nicosia ma siccome tramite l’onorevole Orazio Ragusa è stata manifestata la situazione di Modica, il presidente non ha potuto fare a meno di allargare il tema della discussione con la Ministra. Mi farebbe piacere che la delegazione ponesse all’attenzione della Cancellieri questo articolo e i suoi contenuti.
“Il Tribunale di Modica ebbe inizialmente sede a Palazzo San Domenico, oggi Municipio, per trasferirsi alla fine dell’800 nel Palazzo dell’ex Convento di San Benedetto. Il primo atto d’istituzione della circoscrizione giudiziaria della Contea di Modica sotto il mero imperio(non condizionato)del Conte si riscontra dal diploma di Federico IV D’Aragona, re di Sicila emesso nella seconda metà del secolo XIV.
Un secondo atto consolida ed eleva le istituzioni giudiziare della Contea con l’assegnazione dei tre gradi di giurisdizione(primo e secondo di merito, e massimo di legittimità, escludendosi soltanto i delitti di lesa maestà)in campo civile e in campo penale. Tale prerogativa fu conservata fino alla metà del 1700. Modica rimase centro giudiziario di primissimo ordine, essendo l’unica sede di Tribunale e di Corte d’Assise dell’attuale provincia di Ragusa che allora era compresa in quella di Siracusa, nell’ambito della quale, però, Modica era, anche sul piano amministrativo, capoluogo di Circondario e quindi sede di Sottoprefettura. Nel 1928, un anno dopo il riconoscimento di ragusa a capoluogo della nuova provincia omonima, una delle sezioni di Tribunale di Modica fu trasferita a Ragusa ed elevata a nuovo Tribunale. Nel 1951, in seguito alla riforma dell’ordinamento relativo, fu istituita la Corte d’Assiste di primo grado a Siracusa, tuttavia dal 1963 al 1969, la Corte ad anni alterni veniva convocata a Modica e Ragusa in sessione straordinaria. Dopo la storia l’attualità, l’esistente Palazzo di Giustizia di Largo Beniamino Scucces. Il progetto fu redatto dall’architetto Francesco Diana il 5 maggio 1989. Per la realizzazione dell’opera la Cassa Depositi e prestiti concesse un mutuo di 10.246.504,88 euro con ammortamento a carico dello Stato. L’appalto fu aggiudicato il 27 febbraio 1993 all’Impresa Ati Comil alla quale, il 4 settembre dell’anno successivo subentrò La CoopCostrutturi di Argenta.
Il Palazzo di Giustizia ha la seguente consistenza:
– Area d’impianto mq. 8.800
– parcheggio esterno mq. 7.000
– piano cantinato di mq. 6.600 destinato a parcheggi e accessi per magistrati e
personale, accesso detenuti, archivi e sala controllo;
– piano terreno mq. 4.300 per uffici Giudice di pace e aule udienze civili;
– primo piano mq. 2.500 destinato ad uffici, presidenza tribunale e aule udienze penali;
– secondo piano di mq. 2.500 destinato a Uffici della Procura;
– piano attico di mq. 1.000 destinato alla sala CED archivi e vani di servizio.
Gli impianti ed i sistemi di sicurezza sono stati realizzati secondo quanto previsto dalla Circolare Ministeriale 878 del 2000.
Il finanziamento concesso è stato impegnato:
– per lavori e impianti 7.196.759,58 euro;
– per somme a disposizione dell’amministrazione(Iva, arredi, etc.) 3.049.745,29.
C’è, insomma, di che sbizzarrirsi e soprattutto riflettere su quanto si manderà all’abbandono, sugli oltre dieci milioni di euro della collettività spesi e destinati al nulla. Ci chiediamo PERCHE’? Il ritornello della spending review, ovvero dei “sacrifici equi per tutti” è una sfacciata menzogna.
Tribunale di Modica…”adieu”. Con un colpo di Cancelliera(i) scompare la storia, la cultura e oltre 10 milioni di euro
- Settembre 13, 2013
- 7:32 pm
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