“Sciopero selvaggio”. Archiviata inchiesta contro 76 operatori ecologici di Modica

operatori ecologici modicaArchiviata l’inchiesta nei confronti di 76 operatori ecologici di Modica, accusati di interruzione di pubblico servizio continuato e in concorso. Lo ha deciso il Gip, Elio Manenti, che ha accolto la richiesta del Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, il quale, come si diceva, ha ritenuto non ci fossero elementi di rilevanza penale nella vicenda. Si tratta di operatori ecologici alle dipendenze dell’impresa ecologica Giorgio Puccia, l’azienda che gestisce il servizio di igiene ambientale in città. Lo scorso mese di ottobre la Procura della Repubblica di Modica aveva notificato gli avvisi di conclusione delle indagini agli interessati e ai loro difensori, gli avvocati Salvo Maltese, Piero Sabellini, Carmelo Ruta, Robin Giannone, Antonio Giannone e Giovanni Cassarino, Carmelo Ventura e Nino Galfo, conseguentemente ha valutato la mancanza di elementi rilevanti. Era stato il titolare dell’impresa a presentare querela il 27 giugno del 2012 nei confronti dei propri dipendenti che si erano astenuti per tre giorni consecutivi dal lavoro, lasciando la città sporca e i cassonetti traboccanti. Gli operatori ecologici avevano “incrociato le scope” dal quattro al sei giugno precedenti per protestare riguardo la mancata corresponsione degli emolumenti relativi a due mensilità. I corridoi del Municipio erano stati presi d’assalto dai lavoratori, fino a quando l’assessore all’Ambiente e all’Ecologia, Giovanni Spadaro, non assicurò loro che i mandati sarebbero stati pagati all’azienda nell’immediatezza. “Allora eravamo fermi ad un anticipo del mese di marzo – spiegano gli interessati – e avevamo chiesto il saldo della mensilità e anche del mese di aprile”. Originariamente erano novantasei coloro che erano stati indagati su centodue in organico. Mancavano, in sostanza, quelli assenti per malattia, ferie o altri motivi. Per l’azienda si era trattato di un atto dovuto al fine di giustificare le cause dei tre giorni di fila di astensione dal lavoro, poiché in questi casi, essendo un servizio in appalto a società privata, si deve dare una motivazione palese circa l’eventuale astensione dal lavoro. Durante le indagini venti indagati erano riusciti a fornire elementi convincenti sulla loro assenza dal posto di lavoro cosicchè il numero era sceso. Il quattro giugno gli interessati erano stati autorizzati a svolgere un’assemblea sindacale che poi si sarebbe trasformata nel cosiddetto “sciopero selvaggio.” Parti offese nel procedimento penale erano l’impresa ecologica e il Comune di Modica.

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