E’ un universo di luce e di ombre quello che è emerso da una analisi del piano di azione di coesione (PAC) sull’assistenza domiciliare integrata in provincia di Ragusa. La seconda giornata della festa di LiberaEtà ha fornito, grazie ad una conferenza su questo tema tenutasi ieris era nell’auditorium della ex Chiesa di S. Vincenzo Ferreri, un quadro moderatamente ottimistico sul presente , ma assai nebuloso per il futuro. I numeri che danno fisionomia alla quantità del servizio sono stati illustrati da Roberta Malavasi sul piano provinciale (la provincia di Ragusa ha più alta percentuale di assistiti ADI in Sicilia con 4,1 di assistiti su mille abitanti) dove vanno posti in evidenza le difficoltà perché processo possa consolidarsi ed arricchirsi.
Il problema non è racchiuso nelle risorse, che la UE attraverso la Regione Sicilia assicurerà con i progetti ( i tre distretti socio sanitari della provincia dovranno approvarli entro il 14 dicembre) per garantirsi una fetta di cinque milioni di euro in tre anni, ma nel fatto che non tutti i pezzi del sistema sono coordinati allo stesso modo.
Il dr. Salvatore Brugaletta (direttore del distretto sanitario e coordinatore sanitario dell’area territoriale dell’Asp 7) evidenzia numeri e situazioni brillanti: 27 mila gli utenti di età avanzata assistiti dal 1995 al 2013, in maggioranza donne, ridotti i ricoveri ospedalieri grazie alla qualità dell’assistenza domiciliare. Il 90% degli utenti ha beneficiato di alta assistenza.
Sono 3mila le persone che vengono assistite su base annua e 300 quelle con le cure palliative e a supporto 1200 posti letto. Si aggiungono poi i 114 mila interventi infermieristici (ortopedici, di riabilitazione,da ferite da decubito).
I pazienti terminali sono deceduti all’interno delle proprie abitazioni per il 90,20% mentre il 9,80% in ospedale.
Ma se dal lato Asp si è ottimisti dal lavoro svolto enti locali arrivano le dolenti note. Cesare Ferrucci, segretario regionale dello Spi – Cgil Sicilia, pone la questione in questi termini: “i comuni devono agire in autonomia e con proprie risorse perché quelle dei progetti PAC sono aggiuntive e non vanno considerate come prestazioni fornite e pubblicizzate come se fossero azioni dell’Ente.”
E su questo punto, Roberto Roccuzzo, presidente della Lega delle Cooperative fa un quadro diametralmente opposto rispetto a quello fornito dal dirigente ASP.
Gli enti hanno tagliato il 50% dei fondi con fortissimo calo dell’assistenza ai diversamente abili.
A Ragusa dai 70 si è passati alle 20 unità assistite; dai 350 anziani del passato oggi si riducono a meno di 100.
Mal al di là del taglio della spesa i progetti PAC che daranno un contributo risolutivo, secondo Roccuzzo, nascono privi della concertazione dal basso. Nel senso che gli operatori sociali non sono stati ascoltati in una concertazione che è destinata solo alle forze sociali.
Le riflessioni finali sono quelle di Mario Sai, responsabile del dipartimento socio-sanitario dello Spi Nazionale, che ha puntato gli accenti sulle politiche dello sviluppo che pur partendo, usando un termine europeista, dalle buone pratiche si rischia di non consolidarle in Sicilia dove sono disponibili 41 milioni di euro nel programma PAC del primo anno, che daranno nuova assistenza a 15 mila siciliani: donne e uomini che oggi non ne usufruiscono .
La vera sfida, secondo Sai, è che il sindacato in questo meccanismo deve avere un ruolo.
Fare in modo che i finanziamenti destinati siano spesi e soprattutto siano spesi bene. Bisogna cancellare la convinzione dei governi, a tutte le latitudini, secondo la quale la spesa sociale è quella che si può tagliare.
Questo è quello che genera la cattiva politica perché non solo si nega una scelta di civiltà di oggi ma si negherà soprattutto domani con le nuove generazioni di anziani che crescono e avranno bisogno cure e assistenza. Allora la missione dello SPI Cgil ha una destinazione semplice: quella di coniugarsi con il territorio sapendo cogliere necessità e problemi e risolverli.
Ragusa, Piani PAC. Luci ed ombre in provincia. Dibattito a LiberEà
- Settembre 26, 2013
- 3:43 pm
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