Modica, il tentato suicidio della mamma di Mauro Terranova

imageUn dramma nel dramma, questo quello che si stava determinando ieri mattina quando,poco dopo le 11, e’ stata notata una donna scavalcare la barriera protettiva del Viadotto Guerrieri, uno dei più alti d’Europa, con l’intento di lanciarsi nel vuoto. Era Anna Carta, 52 anni, maestra d’asilo, sconvolta dall’annuncio dato la sera precedente dal Ministro della salute , Beatrice Lorenzini, che di fatto ha bloccato sperimentazione col metodo stamina perché “secondo gli esperti è un rischio per i malati”. La speranza di Anna Carta e della sua famiglia, per la sorte del figlio Mauro Terranova, 23 anni, affetto da atassia spiro-cerebellare, e’ crollata. Alla donna, che in questi anni ha lottato con tutte le sue forze, ha perso il controllo. Ieri mattina e’ uscita di casa in auto che, poi, ha parcheggiato nell’area di un distributore di carburanti. Quindi si è’ incamminata verso il viadotto, ha scavalcato la barriera di protezione pronta per lanciarsi nel vuoto. Un automobilista l’ha notata, e’ sceso e l’ha raggiunta, bloccandola mentre imprecando e chiedendo giustizia era pronta per compiere l’irreparabile. Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco che per raggiungere la donna hanno dovuto tranciare la rete di recinzione e poi l’hanno riportata, senza non poche difficoltà sulla strada. Il soccorritore, contemporaneamente, e’ stato colto da malore per la forte tensione accumulata. Per lui si è reso necessario il trasferimento al Pronto Soccorso. La vicenda ha scosso tutti i presenti e, successivamente, l’intera città. “Dispiace per la mamma di Mauro Terranova e per lo stesso giovane – dice Salvatore Rando del Comitato Via Loreto -. La notizia del Ministro e’ una resa incondizionata. La Lorenzini ha dimenticato di dire qual è l’alternativa delle cure per questi sventurati? Queste persone affette da malattie rare si spengono lentamente ed inesorabilmente(a prescindere delle chiacchiere, delle riunioni della comunità scientifica e delle prese di posizioni e di un parlamento che non riesce a decidere)tra le braccia dei familiari disperati che si aggrappano a qualsiasi filo di speranza che possa dare qualche risposta positiva, consapevoli che il rimedio delle cure staminali non è una cura ma è solo una speranza rispetto al niente. Questi “morti viventi” quale pericolo corrono rispetto alla certezza di morire? La comunità scientifica ha valutato sicuramente che il rimedio alle cure staminali porterà dei rischi ma ha dimenticato di dire quale cura potranno avere in sostituzione delle stamine. Nulla”.

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