Il sottosegretario alla Difesa, Roberta Pinotti, ha risposto in aula all’interrogazione a firma della senatrice Venera Padua concernente l’installazione di una stazione del Mobile user objective system (Muos) a Niscemi. E’ stato rilevato preliminarmente che il Governo, sulla complessa questione relativa all’installazione di un sistema di comunicazione satellitare, aveva già avuto modo di riferire in Parlamento, chiarendo che la posizione del ministero della Difesa, in merito all’interesse diretto alla realizzazione dell’opera, è quello di realizzare il sistema trasmissivo solo ed esclusivamente nel rispetto della salute dei cittadini e delle leggi che la tutelano. Per affrontare nel merito il primo dei quesiti posti, relativo a quali iniziative si intendano assumere al fine di rendere noti, all’Arpa, alle autorità locali ed agli studiosi che hanno redatto lo studio, i dati dell’indagine Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model effettuata dalla AGI Pennsylvania e dalla Maxim System, la rappresentante del Governo ha ricordato che l’Istituto superiore di sanità, investito dal Governo, aveva costituito un apposito gruppo di lavoro, con la partecipazione di rappresentanti della Regione Sicilia, per la verifica della compatibilità elettromagnetica del sistema sulla salute della popolazione locale.
La Difesa, peraltro, non aveva preso parte attiva ai lavori del predetto gruppo per non comprometterne, neanche potenzialmente, la terzietà, assumendo però ogni possibile iniziativa per agevolarne le attività e fornendo tutto il materiale informativo e tutta la collaborazione richiesti. In particolare, fu trasmessa una nota dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, in cui veniva assicurata la libera fruibilità degli studi denominati “Hazards of Electromagnetic Radiation to Personnel” (Herp) e “Hazards of Electromagnetic Radiation to Ordnance” (Hero). L’Istituto superiore di sanità concluse quindi i propri lavori, consegnando un ampio studio da cui risulterebbe l’insussistenza di rischi per la salute. Proprio su questa base (elemento questo di assoluta novità che il giudice amministrativo ancora non conosceva quando ha affermato la necessità di operare nel rispetto della salute dei cittadini), la Regione siciliana ha quindi revocato i provvedimenti precedentemente emanati e i lavori sono ripresi. In ogni caso, in coerenza con gli impegni presi e come hanno potuto constatare personalmente alcuni rappresentanti del Parlamento, le parabole del sistema Muos non risultano ancora oggi installate. Sulla questione, invece, finalizzata a stabilire se effettivamente i lavori nell’impianto siano iniziati ben due anni prima delle autorizzazioni ufficiali concesse, il sottosegretario Pinotti ha ribadito che l’avvio dei lavori risulta preceduto dall’acquisizione di tutti i provvedimenti autorizzativi previsti da parte delle autorità amministrative locali.
Sull’ultimo quesito, infine, relativo a quali iniziative si intendano adottare per consentire il monitoraggio continuo, verificabile anche da parte del sistema pubblico, del rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge, Pinotti ha reso noto che l’installazione di una rete di rilevazione è già prevista dal protocollo d’intesa tra il Ministero della difesa e la Regione siciliana del 1° giugno 2011 e che la stessa sarebbe, ad oggi, già operante se, per effetto delle varie azioni amministrative e giudiziarie avvenute (tra cui rientrano anche i provvedimenti adottati dalla Regione siciliana di revoca delle autorizzazioni ambientali del 27 marzo 2013), non fossero stati sospesi tutti i lavori. Poiché le suddette revoche sono state rimosse dalle stesse autorità regionali, le attività per l’installazione della rete di monitoraggio sono state adesso riavviate con il coinvolgimento diretto dell’Arpa Sicilia, la quale ha indicato anche i luoghi in cui posizionare le centraline di rilevamento.
La senatrice Padua ha replicato osservando innanzitutto che dalle conclusioni del gruppo di lavoro dell’Istituto superiore di sanità emergerebbe che l’installazione del sistema Muos non impatterebbe negativamente sulla salute della popolazione, ma che, allo stesso tempo, sarebbe comunque necessaria un’attenta e costante sorveglianza delle popolazioni interessate, oltre che attuare un monitoraggio dei livelli di campo elettromagnetico successivamente alla messa in funzione delle antenne (anche in considerazione della natura necessariamente teorica delle valutazioni sino ad ora effettuate). Inoltre, dalle citate conclusioni si evince anche l’opportunità di valutare nel tempo l’impatto della variabile dovuta all’industrializzazione delle aree limitrofe. Vi è poi da considerare, prosegue la Padua, anche la relazione prodotta dagli esperti nominati dalla Regione Sicilia nell’ambito del predetto gruppo di lavoro (dottor Mario Palermo e professor Massimo Zucchetti). In particolare, viene sottolineato che la normativa italiana ha assunto esplicitamente il principio di precauzione e che una delle conseguenze dell’adozione di tale principio è la fissazione di limiti più restrittivi di quelli internazionali per l’esposizione a lungo termine della popolazione. I predetti limiti, tuttavia, sono stati fissati, nel caso di specie, in base ad un compromesso tra esigenze tecniche e risultanze scientifiche e il loro rispetto non garantisce in assoluto l’assenza di rischio. Infatti, sembrerebbero emergere evidenze scientifiche, ancorché non definitive, del fatto che gli effetti biologici e sanitari a lungo termine delle radiazioni elettromagnetiche sono chiaramente stabiliti e si verificano anche a livelli molto bassi di esposizione. Sempre nella relazione di cui sopra, viene poi evidenziato che, stanti i risultati delle indagini effettuate e quelli relativi all’inquinamento chimico e la salute dei niscemesi, la costruzione del Muos ricadrebbe in un contesto di grave inquinamento ambientale in fase di bonifica, che non dovrebbe essere aggravato con la costruzione di altre installazioni. Inoltre, considerato il profilo di salute della popolazione di Niscemi (connotato da un numero elevato di fattori oncogeni e patogeni simultaneamente presenti), sarebbe necessaria un’attenta opera di monitoraggio e di ulteriore indagine. “Ecco perché abbiamo chiesto – spiega la senatrice Padua – che il livello dell’attenzione rimanga sempre elevato”.
IL GOVERNO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE SUL MUOS DELLA SENATRICE PADUA: “CHIARITI ALCUNI ASPETTI MA IL LIVELLO DELL’ATTENZIONE DEVE RIMANERE SEMPRE ALTO”
- Ottobre 22, 2013
- 10:42 am
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