Trasporto degli studenti disabili. Ragusa, la protesta in corteo delle “mamme coraggio” che hanno vinto la battaglia

mamme coraggioErano centinaia, forse circa cinquecento, le “mamme coraggio” con mariti e figli, ieri sere in corteo per le vie di Ragusa per manifestare per il diritto allo studio dei loro figli disabili. Quelle stesse mamme e tante altre che da giorni si sono incatenate al Palazzo della Provincia di Viale del Fante e che ieri hanno raggiunto l’obiettivo. Da lunedì, infatti, i loro figli cominceranno a frequentare la scuola poichè riprenderà il servizio di trasporto.  Un lungo corteo anticipato da uno striscione che è partito  da Piazza Poste per arrivare a Viale del Fante. Si sono ancora una volta messe in ascolto del commissario straordinario alla Provincia Giovanni Scarso. Hanno dovuto perfino assistere a contestazioni nei confronti dei rappresentanti di alcune associazioni di volontariato che le hanno supportate in questi mesi. Tutto questo il contorno di una giornata che ha segnato comunque una svolta, nonostante l’assordante silenzio da Palermo.
Il commissario Scarso ha atteso l’arrivo del corteo per comunicare, ancora una volta, le iniziative intraprese dall’amministrazione provinciale. “Abbiamo portato a termine il bilancio – afferma – l’unico ente in Sicilia in questo momento. Lo abbiamo fatto forse in modo anomalo con un unico fine, trovare risorse per garantire il servizio di trasporto ed assistenza agli studenti diversamente abili. Siamo riusciti ad appostare 180mila euro, fondi con i quali intendiamo garantire il servizio fino a dicembre. Sappiamo che non sarà facile, perché occorrerebbe uno stanziamento molto più consistente, ma contiamo di convocare al più presto un tavolo tecnico con le associazioni dei genitori per concordare tempi e modalità. Da lunedì il servizio sarà comunque attivo”. Incuranti degli slogan rivolti contro i politici e contro alcuni dirigenti provinciali di cui è in ballo la conferma dell’incarico, le mamme hanno chiesto il silenzio. “Per noi è una vittoria – sottolineano – sebbene siamo consapevoli che abbiamo conquistato solo l’uno per cento dei nostri diritti. Ma è un inizio. Abbiamo chiaro il percorso da spianare per i nostri figli, per cui non ci arrenderemo. Stasera torniamo dalle nostre famiglie ma lasciamo in questo luogo la catena che ci ha unite in questi giorni. Un simbolo per ricordare a tutti quello per cui combattiamo. Vi vorremmo sempre tutti accanto – concludono – non solo per i grandi eventi”.

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