Nuovo incontro del Comitato Pro Tribunale di Modica. Si punta su nuova strategia d’azione

imageIl Comitato Pro Tribunale di Modica è tornato a riunirsi per valutare il contenuto dell’ordinanza del TAR di Catania che ha respinto la domanda di sospensione del decreto ministeriale dell’otto agosto scorso, mediante il quale il Tribunale di Ragusa è stato autorizzato ad utilizzare la struttura giudiziaria di Modica solo per due anni ed unicamente per la trattazione degli affari civili pendenti alla data del 14 settembre scorso. Pur a fronte del rigetto, che è parso lacunoso e immotivato, il Comitato ha stigmatizzato il passaggio dell’ordinanza ove il TAR afferma che “eventuali situazioni di concreta e specifica pericolosità non potranno non essere valutate dalle Autorità responsabili ai sensi della vigente normativa in tema di sicurezza pubblica e sui luoghi di lavoro”. “Ciò a significare – dice Enzo Galazzo, portavoce del Comitato – che il TAR potrà rivedere la sua posizione se ispezioni in materia, presso il Tribunale di Ragusa, ne confermeranno la inadeguatezza sotto il profilo della sicurezza”.
Il Comitato ha ribadito, in ogni caso, la determinazione a non abbandonare alcuna delle ragioni presentate nelle sedi deputate sino a quando le scelte del risibile utilizzo della struttura modicana non saranno riviste come la legge ed il buon senso impongono. Il Comitato auspica che il Presidente del Tribunale, laddove convocato dalla Commissione ministeriale, confermi il parere espresso con nota 29 aprile 2013 a sostegno, non già del Tribunale di Modica, ma delle ragioni del diritto e delle comunità che a quel comprensorio fanno capo, prima fra tutte quella di continuare a fruire di una struttura moderna ed antisismica anzichè essere assegnati ad altra, obsoleta e non antisismica.
I lavori sono stati aggiornati a venerdì primo novembre. In quell’occasione sarà definita la programmazione delle iniziative, ma c’è già in cantiere una grande assemblea popolare che possa dare forza e fiato alle istanze del comprensorio.

foto Giovanni Antoci

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