“Operazione Boarding Pass”. Arrestato uno dei trafficanti di migranti, componente del sodalizio criminale somalo operante tra l’Africa e il Nord Europa, via Italia, sfuggito al blitz del 15 gennaio scorso.

poliziaPersonale della Polizia di Stato operante presso lo scalo aereo di Milano Malpensa, in stretta sinergia con la Squadra Mobile di Ragusa e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (SCO), ha tratto in arresto Mohamed Abdulkadir Abdulle, alias Abdulle Abdul Kadir, somalo di 34 anni, raggiunto da Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania, Barbagallo, su richiesta del Procuratore Capo, Giovanni Salvi, e dal Sostituto Procuratore, Lucio Setola, a carico di 48 soggetti, tutti facenti parte di un’organizzazione criminale transnazionale specializzata nell’immigrazione clandestina.
L’uomo si era sottratto alla cattura il 15 gennaio scorso nell’ambito dell’operazione della Polizia di Stato “Boarding pass” condotta su tutto il territorio nazionale. E’ stato rintracciato quando è giunto nell’aerostazione di Milano Malpensa con volo proveniente dalla Norvegia, in quanto riammesso in Italia dalla Polizia di Frontiera Norvegese nell’ambito degli accordi internazionali disciplinati dal Regolamento “Dublino II” per i richiedenti asilo politico in “Territorio Schengen”.
Dalle complesse attività d’indagine, il cittadino somalo risultava inserito a pieno titolo nell’organico del sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, composto da soggetti residenti in varie zone d’Italia, in grado di fornire ai migranti tutto il supporto logistico di cui hanno bisogno per svolgere al meglio l’attività delittuosa. Infatti la “consorteria” provvedeva a “trovare” cittadini somali clandestini sul territorio nazionale che avevano intenzione di raggiungere le nazioni situate a nord del nostro continente (Germania, Olanda, Svezia, Norvegia) preparando loro un dettagliato “programma” di viaggio, così da “smistarli” nelle varie nazioni europee, previo pagamento di somme di denaro per la falsificazione dei documenti di viaggio. in particolare, Abdulle si collocava principalmente tra i componenti che erano incaricati di provvedere agli aspetti logistici dei migranti in attesa di partire sfruttando il loro stato di disagio psicologico dovuto al voler realizzare il loro “sogno” di andare in Europa, anche in virtù del fatto che abitava nei press della città di Bergamo, ove risiede lo scalo aereo, che veniva utilizzato dall’arrestato per far partire i clandestini per il Nord Europa.
Dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio.

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