Processo agli ultras di Modica e Noto. Uno degli imputati sarebbe morto. Disposte indagini

tribunale_202Nel giorno in cui si giocava Siracusa-Modica, per la Coppa Italia Dilettanti(gara vietata ai tifosi modicani per i “cattivi” rapporti tra le due fazioni di sostenitori), si è celebrato ieri il processo contro 28 tifosi di calcio di Modica e Noto per i fatti del 10 aprile 2011 in occasione del derby di Serie D tra le formazioni delle due città barocche. Si tratta di 20 tifosi rossoblù e di 8 granata. Ieri il Tribunale di Siracusa ha accertato che una delle 28 notifiche era tornata indietro con la dicitura “persona deceduta”. Si tratta un 27enne di Noto. Il magistrato ha disposto indagini in riguardo. Per tutti il Questore di Siracusa aveva emesso il Daspo con divieto di entrata nei luoghi dove si svolgevano manifestazioni sportive. La polizia di Noto li aveva anche denunciati per rissa, mentre una mezza dozzina di ultras netini rispondono per i danneggiamenti dei pullman dei tifosi ospiti. I 20 “diffidati” modicani avevano subito provvedimenti variabili da uno a tre anni. Sono imputati Giovanni Lucifora, Antonio Sammito, Daniele Lucifora, Simone Pulvirenti, Salvatore Bonomo, Carmelo Abbate, Raffaele Iemmolo, Alberto Aurnia, Antonio Spadaro, Giorgio Nanì, Vincenzo Bramanti, Massimiliano Guastella, Giuseppe Incatasciato, Federico Garofalo, Giovanni Vernuccio, Vincenzo Barone, Adriano Abbate, Andrea Ruta, Orazio Pinelli, Luca Incatasciato, tutti modicani, difesi dagli avvocati Fabio Borrometi, Giorgio Terranova, Gabriella Olivieri, Salvo Maltese, Carmelo Scarso, Giuseppe Pellegrino e Giovanni Favaccio, e Alessandro Bianca, Francesco Carnemolla, Valentino Petralito, Salvatore Lombardo, Claudio Ricciardetto, Vincenzo Tafaro, Salvatore Papa e Salvatore Barrotta. C’è una sola parte offesa, Luigi Abbate, proprietario del bus danneggiato che trasportava i tifosi rossoblù(danni per circa quattromila euro. Secondo l’accusa insieme con altre persone non identificate, avevano partecipato a una rissa tra opposte tifoserie nel corso della quale si colpivano vicendevolmente e si scagliavano contro oggetti e pietre. Le parti torneranno al dibattimento il prossimo 25 marzo.

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