La verità sul Congresso Cittadino PD Ispica secondo i Consiglieri Roccuzzo e Muraglie

Partito democraticoTanti si chiedono cos’è realmente accaduto al recente congresso del PD di Ispica, al di là delle versioni interessate, astiose e mendaci. Innanzi tutto, affermano congiuntamente i Consiglieri Comunali Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo, non ci sono state due elezioni: una prima per acclamazione e una seconda regolare. C’è stata solo la seconda. La prima era una semplice proposta regolarmente respinta. I risultati sono stati imprevedibili: le schede bianche hanno superato quelle a favore del segretario uscente! Se il secondo candidato non si fosse ritirato, probabilmente avrebbe vinto di stretta misura. Questa è la situazione.

Il segretario uscente, invece di prendere onestamente atto che non è gradito alla maggioranza dei votanti al congresso e di sottoporre con umiltà alla riflessione del nuovo direttivo una lettura critica di quanto avvenuto, continua imperterrito a scatenarsi in invettive e farneticanti dietrologismi che offendono anche chi l’ha votato e che decisamente non si addicono alla funzione di un segretario “politico”, che è quella di unificare il partito, favorendo la dialettica interna al fine di perseguire efficaci e stimolanti sintesi. Non va assolutamente perduto nessun iscritto o simpatizzante. Il segretario non può rallegrarsi se i voti sono a suo favore e criminalizzare chi non è convinto del suo modo di condurre il partito ed esprime tale disagio votando legittimamente scheda bianca. Non riesce a ”leggere” ciò che realmente accade. Rimane attaccato a questa funzione con la pervicace volontà di andare avanti qualsiasi cosa accada. Non riesce o non vuole istituire un vero laboratorio politico dove si esaminano i problemi della città e si indica la linea politica da sviluppare con il direttivo e i consiglieri.
Una concezione insomma feudale, secondo Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo : il partito è solo del segretario e di chi ne divide a volte acriticamente la visione: tutti gli altri non valgono niente e vanno man mano delegittimati, emarginati e possibilmente espulsi. I cittadini poi non sanno a volte se le posizioni prese dal segretario siano le posizioni elaborate e condivise dal partito o solamente considerazioni e riflessioni personali. Manca la capacità di relazionarsi efficacemente con gli iscritti e con la città intera; vorrebbe un partito al suo esclusivo servizio, trampolino di lancio di agognate ed evanescenti carriere politiche. Siamo d’accordo su una cosa: non tutto sarà come prima. E’ ineluttabile che o si cambia musica o si cambia il direttore d’orchestra! A tutela della storia,dell’onorabilità,della serietà del PD e della sua classe dirigente.

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