Attenti all’Europa sovietica! di Rita Faletti

europaIn Europa non siamo tutti uguali perché ci sono Paesi più uguali degli altri. Germania Francia e Regno Unito sono politicamente diplomaticamente e mediaticamente più attrezzati a difendere i loro interessi, accordandosi tra loro e scambiandosi servizi di favore dietro la bandiera della correttezza e del rispetto delle regole. L’Italia, che vanta una reputazione non proprio immacolata, un po’ per colpa dei suoi cittadini e molto dei suoi politici imbelli, si trova a dover pagare per colpe non commesse. Una colpa sembra essere la nostra ricchezza immobiliare.
L’80% delle famiglie italiane possiede l’abitazione in cui vive, senza contare le seconde e terze case. L’investimento nel mattone si combina ad un’altra”colpa”: la tendenza al risparmio unita alla scarsa propensione al debito. La somma produce una ricchezza media nettamente più alta che in Gran Bretagna, Francia e Germania, benché in questi Paesi il reddito sia decisamente maggiore. Il tecnico tassatore Monti e’ andato a colpo sicuro quando, nel 2011, ci ha piazzato l’IMU per evitare, a suo dire, la catastrofe. Una botta magistrale inferta ai proprietari di immobili, al settore dell’edilizia e all’indotto. Il bocconiano, al tempo osannato pressoché da tutti, ha aiutato le banche tedesche e gli stati sull’orlo del fallimento con i soldi degli italiani, preparandosi furbescamente la strada verso un incarico prestigioso in Europa. Di recente, il finlandese Olli Rehn, considerato un pericolo pubblico dal Fondo Monetario Internazionale e dai più ragguardevoli economisti , ha sottolineato, con la consueta spocchia di chi pontifica, la necessità di tenere la barra dei conti dritta, evitando di detassare la prima casa. E non è finita. Tedeschi, francesi e inglesi, sempre loro, hanno istituito, ovviamente nei loro Paesi, organi giurisdizionali che processeranno e condanneranno le imprese europee ree di contraffazione. Nel mirino l’industria manifatturiera. E quale, in Europa, e’ la più temibile? Quella italiana, la seconda più competitiva e tecnologicamente avanzata. Un bell’affare. Le imprese incriminate saranno giudicate all’estero, costrette a difendersi in una lingua straniera, davanti a giudici ovviamente orientati a salvaguardare le patrie imprese. Queste norme, non ancora ratificate,
saranno imposte ai Paesi europei, Italia compresa, a meno che il Parlamento italiano non si rifiuti di sottoscriverle. Vediamo se chi si scanna per la poltrona avrà il fegato per fare la voce grossa in difesa della nostra imprenditoria. Ma il bianco delle colombe, siano esse di destra o di sinistra, più che simbolo di purezza e’ simbolo di pavidità.
Altro capitolo dell’intollerabile ingerenza di Bruxelles riguarda l’immigrazione. I burocrati nordici, con Cecilia Malstrom in testa, bocciano la Bossi-Fini e ne chiedono modifiche, come fa qualcuno in Italia, ritenendola la causa di tutti i mali. La parte contestata e’ quella che, secondo loro, sanzionerebbe il soccorso in mare. Ma evidentemente sentenziano senza sapere, visto che nella legge non si parla di “favoreggiamento” all’immigrazione nel caso in cui i migranti siano assistiti in mare poiché si tratta di un’abitudine consolidata. Sempre la Malstrom, non perde occasione per darci lezioni quando ci rinfaccia una cattiva gestione dei fondi per l’immigrazione, dimenticandosi che il nostro Paese, nel 2011, ha sganciato ben 16 miliardi di euro, al pari dei maggiori contribuenti europei. Anche in questo caso, alle critiche straniere offre una sponda l’Italia, nella persona della Kyenge, la quale farebbe bene a ritornare ad occuparsi di questioni oftalmiche, lasciando il delicato incarico dell’immigrazione a persone più qualificate, come giustamente Giovanni Sartori scrisse sul Corriere della Sera, definendo la Kyenge e la Boldrini “due raccomandate incompetenti, nullità della politica”. Intanto, mentre i barconi continuano ad arrivare, con la benedizione del Papa mediatico, gli spagnoli sospendono l’assistenza sanitaria gratuita a 150mila irregolari, Hollande rimanda a casa Leonarda e, dopo aver espulso 18mila clandestini, promette di espellerne altri 21mila prima della fine dell’anno. In Gran Bretagna, David Cameron ha già pronta una legge che rimanda in patria i clandestini e poi ne valuta le richieste per eventualmente riaccoglierli ( “prima deportare poi ascoltare” ) ed espelle in tromba i residenti illegali. Nel silenzio assordante di Bruxelles e con Letta che fa il pesce in barile. Disgraziatamente, In Europa siamo sempre stati il fanalino di coda, derisi e bistrattati, in Europa siamo entrati sperando di risolvere i nostri atavici problemi e ci stiamo accorgendo che non funziona. Il complesso di inferiorità di cui soffriamo ci mette ai margini di ogni decisione importante. Alziamo la testa!

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