E ‘ partito da quasi tre mesi, con grande successo, anche nella provincia di Ragusa, il progetto, realizzato grazie ai fondi sla, messi a disposizione del Ministero dell’Economia, dopo anni di proteste davanti ai vari Ministeri dei malati affetti da Sclerosi laterale amiotrofica e dalle loro famiglie, che prevede l’assunzione dei familiari o di un badante designato dal paziente stesso, per 18 ore settimanali. “Finalmente – dice il Movimento per i Diritti del Cittadino di Modica – il paziente ha la possibilità di poter scegliere da chi essere assistito, anche nei suoi bisogni più intimi, e i familiari, nella maggior parte dei casi costretti a lasciare il lavoro, gli studi, per assistere il malato, vedono riconosciuto, anche in termini economici e contributivi, un servizio, che hanno sempre garantito, gratuitamente, per quasi 24 ore al giorno”. Il fondo di non autosufficienza per la sla, prevede un sostegno economico, erogato semestralmente, per un periodo di due anni, ma che la regione Sicilia, aveva deciso di non dare per intero come sostegno economico, ma solo una minima parte. La restante parte, prevedeva un servizio di assistenza socio assistenziale, tramite una figura OSA, esclusivamente iscritta all’albo Regionale, per 18 ore settimanali. La caparbietà del l’Aisla di Enna, e del suo presidente, Michele La Pusada, ha permesso, la modifica del bando, con l’inserimento del l’assistente familiare o badante, scelto dal paziente, anziché solo dell’assistente OSA, scelto dalla cooperativa.” La sinergia tra MdC Modica e Aisla di Enna, ha portato a tale realizzazione anche in provincia di Ragusa, scontrandosi però, con una realtà ben diversa, che non guardava le reali esigenze del paziente e della famiglia, ma ben altro, ma che alla fine, grazie al lavoro e all’impegno di Mdc Modica, ha portato all’istituzione di tale progetto anche nella provincia di Ragusa. In questi due anni, ci è stato detto che il fondo sla, erogato ai pazienti di Sclerosi laterale amiotrofica, fosse ingiusto, in quanto un sostegno, se erogato, dovrebbe essere accessibile a tutti i malati o disabili. Non comprendiamo perché , in quasi 6 anni di proteste di questi malati, al caldo, al freddo, sotto la pioggia, in carrozzine, lettini, con respiratori polmonari, non c’è stato mai nessun altro malato, a chiedere lo stesso diritto”.
Via il progetto che prevede l’assunzione dei familiari o di un badante designato dal paziente Sla, per 18 ore settimanali
- Novembre 4, 2013
- 1:06 pm
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