La Polizia di Stato – Squadra Volanti e Squadra Mobile – ha effettuato dei servizi finalizzati alla prevenzione e contrasto del fenomeno dei furti di ciclomotori che nei giorni scorsi avevano interessato il capoluogo. Nell’ambito di detti servizi, sono state eseguite alcune perquisizioni e dei controlli a persone che orbitano negli ambienti dei possibili ricettatori di motoveicoli o parte di essi provenienti da delitto. Ieri sono stati notati da personale delle Volanti un ciclomotore rassomigliante a quelli rubati nei giorni scorsi, motivo per cui, con l’ausilio di personale in borghese della Squadra Mobile, è stato seguito. Il conducente di origini tunisine faceva ingresso in un’abitazione ma, considerando che lo scooter risultava provento di furto, immediatamente si è proceduti a perquisizione domiciliare ubicata a Ragusa in pieno centro storico. Nel corso della attività di Polizia Giudiziaria, un 18 enne tunisino residente a Chiaramonte Gulfi, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione.
Lo stesso è stato trovato in possesso di un ciclomotore Piaggio Zip che era stato asportato a un giovane Ragusano che, lo scorso 30 ottobre lo aveva lasciato in sosta a Ragusa, in via Archimede. Il veicolo che, si trovava ancora in buone condizioni, è stato subito restituito all’avente diritto.
Nell’ambito della stessa operazione, sono stati rinvenuti e sequestrati altri ciclomotori di provenienza illecita sui quali saranno eseguiti gli opportuni accertamenti al fine di poterli riconsegnare alle vittime.
Durante le fasi del controllo, il personale operante, notava che vi era un giovane, che pur non essendo in possesso di alcun ciclomotore, manifestava un vistoso imbarazzo e nervosismo. Insospettiti da tale circostanza gli agenti hanno approfondito gli accertamenti e il minorenne è stato trovato in possesso di una modica quantità di hashish, detenuta per farne uso personale, pertanto veniva segnalato al Prefetto di Ragusa e presto sarà convocato dall’ufficio preposto per far ingresso nel programma di recupero. Sul posto vi erano anche altri ragazzi e ragazze minorenni, non coinvolti nei reato che venivano affidati ai rispettivi genitori così da renderli edotti delle frequentazioni dei loro figli. La Polizia di Stato oltre a pervenire e reprimere i reati da sempre è impegnata nel curare il rapporto con le famiglie, così da indirizzare i genitori nel seguire i giovani che per le loro frequentazioni potrebbero commettere degli errori nel loro percorso di vita.