Ispezione delle parlamentari Lorefice e Ferreri presso il Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo

vanessa ferrerimarialucia loreficeStamattina Marialucia Lorefice (parlamentare del Movimento 5 Stelle) e Vanessa Ferreri (consigliere all’ARS del Movimento 5 Stelle) insieme a un gruppo di attivisti si sono recati al palazzetto dello sport di Pozzallo, che per l’emergenza immigrati è utilizzato come centro di prima accoglienza, per verificarne le condizioni.
E’ stato possibile arrivare indisturbati fino all’ingresso della struttura dato che non erano presenti forze dell’ordine. Dopo una comunicazione tra i due uomini della Guardia di Finanza presenti sul posto e la prefettura ci è stato comunicato che solo le due parlamentari potevano entrare. All’interno del palazzetto erano presenti alcuni operatori della protezione civile oltre a una traduttrice. I migranti dormono in materassini molto sottili, inadeguati, attaccati tra di loro. Lamentano che, nonostante le coperte, la notte si sente molto freddo. È terribilmente difficile, per ragioni burocratiche, anche portare vestiti al cpa. Altro fatto lamentato dai migranti è quello relativo all’alimentazione: infatti sembra che mangiare spesso pasta – a cui non sono abituati – gli provochi problemi intestinali. Loro preferirebbero del riso, anche in bianco. Una situazione che ha del paradossale, visto che il costo di entrambi pasta e riso è praticamente identico. Di positivo c’è che le condizioni igienico-sanitarie generali dentro la struttura appaiono decenti.
Fuori dal centro di accoglienza le parlamentari hanno avuto modo di raccogliere le testimonianze dei migranti. Sono soprattutto siriani, eritrei, somali. Hanno molta voglia di raccontare le loro storie. Sperano di andare via dal centro di Prima accoglienza pozzallese il prima possibile per dirigersi verso il nord-Europa dove, a causa della crisi economica, la situazione non certo è florida, ma è decisamente migliore di quella che si lasciano alle spalle.
Muluc ha 26 anni, parla inglese. Nel suo paese d’origine, l’Eritrea, faceva l’insegnante nelle scuole elementari. E’ molto preoccupato perché non parla con i suoi parenti rimasti in Africa da diverse settimane. Ha un buono di 5 euro. “Che ci farò? Non lo so. Cosa posso fare con 5 euro? Qua la situazione è molto difficile. Ci sono anche problemi di comunicazione: nessuno che parla inglese. E anche quando c’è qualcuno che può tradurre, solo una piccola parte delle nostre istanze viene considerata”.
Fugge dalla guerra, Muluc. “Si combattono diverse fazioni politiche, ci sono le guerre fra tribù, è il caos. E’ impossibile vivere nel mio paese. Sappiamo benissimo che scappando rischiamo di morire in mare oppure prima. Ma siamo disposti a correre questo rischio perché nel nostro paese moriremmo per la guerra ugualmente”.
Muluc non sa quanto tempo ancora resterà a Pozzallo, ma sa dove spera di andare: “Ho parenti nel nord Italia e nel nord Europa. Voglio unirmi a loro. Io voglio lavorare, non posso più stare qui a non fare niente. Lo so che in Europa non farò l’insegnante ma sono disposto a fare qualsiasi lavoro: operaio, cameriere, qualunque cosa”.
Sicuramente questa testimonianza dà il senso del coraggio e della disperazione di queste persone. I centri di Pozzallo sono in sovrannumero e la maggior parte dei migranti, anziché starvi 72 ore, vi rimane per molte settimane. Vivere in queste condizioni logora sia il fisico sia soprattutto la mente, non a caso durante la visita si è sfiorata una lite per motivi futili.
“La situazione dentro il centro e a Pozzallo in generale è molto difficile – hanno affermato le due esponenti del M5S. – Il governo ha stanziato parecchi soldi per fare fronte a questa emergenza, ma i problemi sono rimasti irrisolti. Ci stiamo già attivando perché i migranti possano avere vestiti e coperte adeguati e per un’alimentazione che, senza aggravi per lo Stato, venga variata. Si tratta di diritti fondamentali. Bisogna valutare la posizione dei migranti caso per caso. Se ci sono persone che hanno diritto all’asilo politico, come è certo, visto che molti scappano dalla guerra, occorre agire in tempi decisamente più celeri, in conformità con le leggi vigenti. Non è accettabile che ogni situazione, in special modo quando si parla di immigrazione, diventi emergenza. Occorre capacità di pianificazione e assoluta trasparenza. I cittadini pozzallesi, persone accoglienti e aperte, meritano risposte ben diverse dalle istituzioni. Servono più forze dell’ordine per garantire sicurezza dentro i cpa e in tutto il territorio. Il Movimento 5 Stelle continuerà a seguire la vicenda e non lascerà sola la comunità pozzallese”.

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