Modica, arrestato per tentato omicidio l’uomo che ha accoltellato il socio

CATALDI Armando nato a Modica il 25.11.1956DSC_0074Arresto lampo effettuato dalla Polizia di Modica per tentato omicidio.  Nel pomeriggio di ieri la volante del Commissariato interveniva presso il Pronto Soccorso di Modica dove era stato ricoverato un cinquantenne accoltellato all’addome.  Dalle immediate indagini effettuate dalla Polizia sulla base delle dichiarazioni di alcuni testimoni, si scopriva che la vittima residente a Modica, di 46 anni, era stato poco prima aggredito e poi accoltellato nel parcheggio di un bar di Modica Sorda. Le prime informazioni consentivano di individuare il soggetto, anch’esso modicano, che dopo una breve colluttazione scaturita da un disaccordo in merito a dei debiti residui, gli aveva sferrato una coltellata all’addome per poi fuggire dai luoghi a bordi una autovettura, noncurante della presenza di testimoni che assistevano all’aggressione.   Le descrizioni dell’accoltellatore portavano gli uomini del Commissariato di Modica a risalire ad Armando Cataldi, modicano di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di Polizia per reati contro la persona, quale autore dell’accoltellamento.
Nell’immediatezza dei fatti la Volante si recava presso l’abitazione dell’uomo ( una villetta singola situata in periferia) che apparentemente sembrava disabitata, atteso che il Cataldi conscio che le ricerche vertevano sul suo conto, aveva deciso di nascondersi per evitare la sua cattura simulando di non essere in casa. Tuttavia la Polizia riusciva ad entrare bloccando il Cataldi che innanzi all’evidenza dei fatti addebitatagli ammetteva ai poliziotti di avere avuto una colluttazione con la vittima e di avergli sferrato una coltellata. E’ stata altresì individuata l’arma del delitto, un coltello a serramanico della lunghezza di  17 centimetri che già era stato lavato ed occultato in cucina; nell’abitazione dell’uomo è stata inoltre rinvenuta una pistola a salve dotata di caricatore e cartucce.
Armando Cataldi, che già aveva nascosto il veicolo con cui era fuggito, veniva pertanto condotto in Commissariato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.
In proposito, dalla successiva ricostruzione dei fatti emergeva che i due soggetti, che avevano costituito una società di fatto per la raccolte delle carrube, dovevano incontrarsi in quel bar ove ila vittima avrebbe dovuto onorare un debito di  1260 euro di cui mille euro euro per un prestito e la restante parte per una vendita di una bicicletta ed altro per la vendita di carrube.
Poiché la vittima P.G., accompagnato da un suo amico, aveva consegnato al Cataldi solamente la somma in contanti di 1060 euro negandogli, al momento, il credito residuo, ne scaturiva un diverbio tra le parti, culminato in una colluttazione durante la quale il Cataldi, estraendo un coltello a serramanico dal giubbotto, lo trafiggeva nell’addome della vittima. La vittima, ricoverata in prognosi riservata a seguito di lesione addominale da arma da taglio veniva sottoposto a un delicato intervento chirurgico e trovasi tuttora ricoverato in attesa dello scioglimento della prognosi.  Per tali fatti il Cataldi è stato associato presso il carcere di Ragusa ove rimaneva a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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