In provincia di Ragusa, grazie alle forti mobilitazioni di studenti, associazioni, movimenti, sindacati, della Chiesa e di semplici cittadini, ancor prima dell’eccezionale positivo esito del referendum nazionale, è stata fatta la scelta della gestione pubblica dell’acqua. Questo risultato, che ha portato la provincia di Ragusa alla ribalta nazionale, anche per la capacità degli amministratori di ascoltare le spinte che arrivavano dal territorio e di farle proprie, è un patrimonio ormai acquisito della comunità iblea e come tale non può esserle tolto. Questo scriveva nel 2009 il movimento Una Nuova Prospettiva, preoccupato dal ripresentarsi di meline e tentennamenti che evidenziavano un calo di tensione e di interesse tra amministratori comunali e parlamentari regionali.
Soltanto un anno dopo, 35.000 cittadini e 135 consigli comunali presentavano al Parlamento Regionale una proposta di legge per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e nel 2011 si otteneva la straordinaria vittoria dei sì al referendum nazionale. Oggi, a distanza di circa quattro anni – dice Nino Cerruto – ovremmo poter essere certi che i percorsi legislativi attivati dal parlamento nazionale e da quello regionale abbiano rispettato la volontà popolare. Così non pare e, anzi, quel poco che è stato fatto sembra andare nella direzione opposta, come denuncia l’allegato volantino del “Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i beni comuni” nel quale si esprime tutto lo sconcerto e l’indignazione per quanto sta provando a fare l’attuale governo regionale del Presidente Crocetta, non tenendo in alcuna considerazione la volontà espressa da cittadini e amministratori siciliani e operando in assoluta continuità con quanto fatto dai suoi predecessori, privatizzatori convinti. Affinchè non venga disattesa la volontà popolare dei cittadini siciliani e della nostra provincia, il movimento politico Una Nuova Prospettiva, chiede ai Sindaci di tutti i comuni, al Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa e ai Parlamentari regionali, in special modo quanti fanno parte della Commissione regionale competente, di esprimersi in maniera chiara sulla volontà di sostenere le ragioni della scelta pubblica e di voler informare i cittadini su quali iniziative intendono portare avanti. Invitiamo, inoltre, sindaci ed amministratori a non far mancare la propria presenza in tutte le riunioni e gli incontri istituzionali durante i quali sarà possibile far sentire la voce delle comunità locali che a loro hanno affidato il compito di rappresentare gli interessi generali e la tutela dei beni comuni. Convinti che la buona amministrazione, a tutti i livelli, è quella che tiene in primissima considerazione la volontà espressa dai cittadini, confidiamo nella capacità dei nostri amministratori di saper cogliere l’opportunità offerta da un tema fondamentale come quello dell’acqua per dimostrare di perseguire l’interesse generale e non quello di lobby affaristiche o, peggio ancora, quello personale. Vigileremo, insieme ai rappresentanti del Forum, su quanto verrà fatto e ne daremo costante informazione ai cittadini”.