Venerdì 22 novembre al Circolo di Vittorio di Modica Alta, la rassegna di IngegniCultura “Sulle tracce della Modica Antica, uomini e storie , segni e parole”avviata a maggio e sviluppatasi nell’arco di sei mesi con tanti incontri in scaletta, è andata definitivamente in soffitto. Leitmotiv della rassegna edizione 2013, è stato raccontare la storia di un territorio in particolare quello della parte alta della città, la più antica di Modica, , portando il visitatore là dove quella storia si è materializzata, nei luoghi e nei siti che ne documentano lo svolgimento storico, i valori culturali e gli aspetti artistici ,unificando idealmente eventi e luoghi con l’intento di raccontarli attraverso testimonianze, materiali e immateriali.
Rinviata alla primavera del prossimo anno la tavola rotonda, prevista in programma per il 13 dicembre 2013.
Soddisfatti gli organizzatori per la riuscita della loro proposta culturale, interamente autogestita e autofinanziata ,partecipata e libera da qualsiasi condizionamento o vincolo di tipo burocratico o pseudo politico. Grati solo a professionisti come Paolo Nifosì, Mirella Spillicchi, Paolino Uccello, Antonino Di Marco, Anna Maria Sammito, Simona Incatasciato, Giorgio Belluardo, Giancarlo Poidomani, Antonino Belluardo, Saverio Terranova, Enzo Ruta, Peppe Casa, Saro Spadola, Carmelo Cavallo, Giorgio Minardo, Guido Cicero, Saro Cannizzaro, famiglia Nicastro, famiglia Russino, Don Gino Tirrito, Giovanni Favaccio, Enzo Alfano, Peppino Giannone, Severino Cassone, il sig. Puglisi che gratuitamente hanno impreziosito e valorizzato, con la loro competenza e professionalità, l’intera manifestazione.
Tema dell ultimo incontro è stato“U Cunsulu, il quartiere storico degli artigiani a Modica”.
Relatore Giancarlo Poidomani, professore associato di Storia contemporanea nel Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Catania che si è intrattenuto sul quartiere “Consolo”, fino al secolo scorso insediamento artigianale e campionario d’eccellenza dei mestieri praticati e diffusi nell’antica Modica.
Una precisa descrizione delle arti presenti nella contea di Modica, come riferisce Poidomani, si ha nel secolo XVI attraverso un famoso documento “Statuta, capitula, ordinationes et pandecte totius comitatus Mohac”, emanato dal governatore Bernaldo del Nero, in nome del conte Ludovico Enriquez de Caprera, finito di redigere il 6 dicembre 1541 nel castello di Modica.
Le ordinazioni prevedono sei corporazioni: mastri custureri (sarti), muratori, curviseri (calzolai e conciatori di pelli), mastri d’axa seu carpinteri (falegnami e carpentieri), firrari (fabbri), cordari. Le professioni artigianali non erano solo quelle riconosciute come corporazioni, altre arti erano presenti nella città della contea: carradore, panniere e tessitore, ricamatrici, bordonaro, lettighiere, mugnaio, panettiere, macellaio, salumiere, barbiere, maniscalco, carrettieri,vascellari, lavoratori della neve. A questi si aggiungono gli artisti: i pittori, gli scultori di pietra e di legno, orafi e cesellatori. C’era ancora chi faceva fiaschi, mortai e scodelle di legno; cannate e creta stagnata, candele, pentole e piatti di stagno, quartare di creta, coltelli e forbici, canestri di verga, crivelli per separare il frumento dalle stoppie, mortai di pietra, stadere, pettini per telai,
Non mancavano i sellai, che producevano anche i vari finimenti per le bestie e i maniscalchi.
Molte donne svolgevano mestieri collegati all’arte tessile e manifatturiera. C’erano calzettaie,cardatrici,filandiere,ricamatrici.
Vivace e variegato, ieri e oggi, il mondo dell’artigianato, a testimonianza di una società estremamente attiva e laboriosa. Preziose le testimonianze, a beneficio dei tanti partecipanti ,del sig. Olivieri storico barbiere del Consolo, e del sig. Aprile discendente di una famiglia di ebanisti e carradori. Hanno allietato la serata Guido Cicero e Saro Cannizzaro, con le loro musiche e canzoni a tema, e Peppe Casa con versi in vernacolo modicano.
Individuare i nomi di coloro che erano e sono impegnati in determinati mestieri e professioni, per Mario Incatasciato, presidente di IngegniCultura e coordinatore della serata, significa comprendere in quale misura queste attività oggi siano una sorta di eredità che potrebbe fornire suggestioni interessanti anche per comprendere meglio l’attuale società iblea. La tutela e la riqualificazione ambientale, insieme al recupero dei valori perduti, rappresenta oggi, in un momento di grave crisi , un investimento di risorse per produrre nuovi ed originali valori economici
Conclusa la rassegna di Ingegni Cultura “Sulle tracce della Modica Antica, uomini e storie, segni e parole”.
- Novembre 23, 2013
- 5:12 pm
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