“Gnothi seauton”: conosci te stesso. E’ la massima, diventata famosa, incisa sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, che Socrate adottò come principio della sua filosofia. Era un invito a scoprire se stessi, pregi e limiti inclusi. E’ quello che si dovrebbe pretendere da coloro che si candidano a guidare un Paese. Evitando la menzogna, prima a se stessi e poi ai loro concittadini, gli aspiranti si presenterebbero con un programma e degli obiettivi da raggiungere. “Se possiedi l’argomento, le parole seguiranno” dicevano i bravi insegnanti di una volta. Se hai l’idea, le azioni seguiranno. E’ sempre l’idea che determina il cambiamento, la svolta, il successo; il fallimento nel caso l’idea sia cattiva. Ma quando l’idea è grande, il gioco è fatto. La politica italiana è senza idee, arranca da destra a sinistra passando per il centro e facendo della mediocrità la sua etichetta identificativa. Quell’obbrobrio di governo in carica è la prova provata che i suoi rappresentanti non sanno chi sono, hanno di sé un’immagine sfuocata e falsa, del Paese un’immagine che non esiste, della direzione da prendere nessuna idea, se non quella di durare. Viva la Thatcher e Reagan! Al netto degli attacchi e delle dure critiche, i due sapevano bene chi erano e dove volevano portare i loro Paesi. La Prima Ministra inglese, definita ” Iron Lady” dall’Unione Sovietica in seguito ai suoi feroci attacchi al comunismo, nel 1987, al Congresso del suo partito disse:” Abbiamo vinto perché sapevamo dove stare e cosa volere”. Dove stava e cosa voleva la Thatcher? In primis aveva una chiara idea dell’importanza fondamentale dell’economia nei destini di uno Stato e del valore della fiducia e della libertà. Da qui i passi successivi, mossi con coerenza e determinazione e avendo in mente un progetto di Paese. Lei sì che aveva le palle d’acciaio, e mai lo disse, a differenza di Letta, il quale, dimenticando l’aplomb inglese, si è’ attribuito ciò di cui è privo, mentendo pietosamente. La Signora di Ferro, molto più signorilmente, si limitava a dichiarare: ” Io non defletto”. E mai lo fece. Gli obiettivi raggiunti? L’anti statalismo, la vittoria contro l’ideologia comunista ( con Reagan contribuì ad accelerare la caduta dell’impero comunista ), il braccio di ferro con i sindacati che costrinse alla resa senza condizioni nella lotta tra governo e minatori. E ancora, il riconoscimento della responsabilità civile dei capi sindacali in caso di danni causati dalle agitazioni, l’abolizione degli scioperi illegali, quando non approvati dalla maggioranza dei lavoratori. In Italia i sindacati sono sempre stati ostacolo a qualunque iniziativa e gli atti di violenza commessi da una minoranza di sabotatori politicizzati blocca i lavori della TAV mentre un governo vigliacco sta a guardare, facendosi complice di gentaglia come lo scrittore Erri De Luca, ex di Lotta Continua, che ha legittimato gli attentati ai cantieri in Val di Susa. Vergogna! Ritornando alla Thatcher, in politica estera ebbe il merito di salvaguardare gli interessi della Gran Bretagna quando pretese dalla UE la restituzione di quanto il suo Paese aveva stanziato per il settore agricolo europeo. ” I want my money back” Voglio i miei soldi indietro. E la spuntò. L’Italia ha versato nelle casse di Bruxelles ben più di quanto ha ricevuto, anche per sua negligenza e frodi commesse da regioni truffaldine, soprattutto del Sud, ma non una parola da parte dei nostri politici. E a proposito della UE, che dire della lungimiranza dimostrata dalla Thatcher quando espresse la propria diffidenza nei confronti dell’Unione Europea e della moneta unica? E della Germania e del suo intento di “cannibalizzare” il continente? E della Francia socialista, che voleva costruire il tunnel della Manica con i soldi pubblici, alla quale impose la propria volontà e il tunnel fu fatto con i soldi dei privati? In America, negli stessi anni, Il texano Reagan tagliava del 25 per cento l’imposizione sul reddito, riduceva i tassi di interesse e aumentava il debito pubblico. Con quali risultati? Un anno di recessione e poi la rapida ripresa. Condivideva con la Thatcher il principio che il governo dovesse ridurre drasticamente il controllo sull’economia e deregolamentare per consentire al libero mercato di autoregolarsi. Reagan diceva:” Il governo non è la soluzione del nostro problema, il governo è il problema”. Rispetto al Welfare State, il Presidente americano non aveva paura di affermare che l’assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni. Altro che assegno di cittadinanza proposto dai grillini. Solo l’impegno individuale merita la ricompensa. Altri tempi, grandi leader!
Palle d’acciaio? A cura di ……Rita Faletti
- Novembre 24, 2013
- 1:11 am
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