Pozzallo, processo “Hot Fruit”. Detenuto “suggerisce” dal carcere con una lettera le risposte ai testi

Vaccaro Giuseppe 21041977Colpo di scena al processo per l’operazione “Hot Fruit”: Due coniugi, parti offese(lei marocchina), durante la deposizione hanno tirato fuori una lettera, scritta loro dal carcere dal principale imputato, Giuseppe Vaccaro, nella quale faceva rilevare, con inchiostro rosso, le dichiarazioni rese dai due ai carabinieri e aggiungeva, sempre in “rosso”, ciò che avrebbero dovuto dire durante la loro escussione cioè che non era stato lui ad incendiare la loro autovettura. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, ha fatto rilevare la gravità della situazione che si era determinata proprio riguardo alla missiva della quale nessuno sapeva nulla, ed ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. La maxi operazione portò in carcere sei persone per tentato incendio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, furto, danneggiamento a seguito d’incendio. Il principale indagato è, appunto, Vaccaro, 35 anni, di Pachino, difeso dagli avvocati Ignazio Galfo e Isabella Coppola, poi ci sono i pozzallesi Luciano Basile, 36 anni, difeso da Rinaldo Occhipinti, Emanuele Scarrozza, 32 anni, difeso da Enrico Platania, Alex Sessa, 19 anni, difeso Pietro Latino, Davide e Cristina Giannella, difesi dall’avvocato Carmelo Floridia. Le indagini presero le mosse dall’incendio avvenuto la notte del 27 maggio 2011 in un negozio di ortofrutta di Via Torino. Fatto che si ripeté la notte del 16 novembre successivo in danno dello stesso esercizio. I Carabinieri stabilirono che il mandante era Vaccaro, titolare di un negozio analogo, in Via Kennedy a pochi metri dall’altro, a Pozzallo, mentre Basile sarebbe stato l’esecutore materiale. Su altri due incendi avvenuti nell’ultimo trimestre del 2011 in un’abitazione di Contrada Scaro Pantanelli e ai danni dell’auto della marocchina residente da anni a Pozzallo, il pluripregiudicato Scarrozza sarebbe il mandante e il giovanissimo Sessa l’esecutore materiale. Due persone danneggiate si sono costituite parti civili con gli avvocati Raffaele Pediliggieri ed Edoardo Spadaro. Una terza teste ha dichiarato di avere visto fuggire un uomo subito dopo l’incendio di uno degli esercizi.

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