CASO STAMINA. DOPO LA DECISIONE DEL TAR-LAZIO MODICA, “CONFRONTO” CONFIDA NEL BUON SENSO DI CHI GOVERNA ED ORA DEVE DECIDERE

mauro terranovaIl Consiglio Direttivo di “Confronto” si è soffermato sulla la decisione del Tar del Lazio che, nei giorni scorsi, ha sospeso il decreto di nomina della commissione del ministero della Salute che aveva bocciato il “metodo Stamina”, ed ha annullato, di conseguenza, il parere contrario alla sperimentazione decisa dal Parlamento, in forza del quale il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin aveva negato ogni speranza ai tanti malati che, come Mauro Terranova, chiedevano e chiedono di essere curati con la infusione di cellule staminali. Se è vero che la sentenza consente la riapertura di un discorso che, proprio per il pronunciamento di detta commissione ora revocata, sembrava compromesso, è anche vero che il tutto impone una riflessione sul modo inaccettabile come si agisce dove si governa e di decide, soprattutto quando c’è di mezzo la salute e la vita dei cittadini.
E’ assurdo dover registrare metodi (non solo iperburocratizzati, con passaggi lunghi e farraginosi ed assegnati a soggetti di dubbia affidabilità) con i quali non si riesce a decidere razionalmente creando illusioni e conseguenti delusioni a chi ha bisogno, a chi soffre e a chi si aspetta, purtroppo inutilmente, segnali concreti. Il tutto a maggior ragione a chi essendo malato chiede solo di essere curato. Le lungaggini, i provvedimenti ed i comportamenti, equivoci o addirittura non legittimi, se non trovano alcuna giustificazione nelle materie comuni, non possono e non dovebbero esistere quando di mezzo la vita delle persone. Purtroppo, ciò che si sta registrando attorno alla “vicenda Stamina”, ha del paradossale e va respinto con forza e determinazione perchè di mezzo c’è la salute e la vita e, più in generale nel settore della sanità. Per non parlare della discriminazione che si determina quando per alcuni la cura è possibile e per tanti altri si cercano e si trovano giustificazioni e pretesti per non esaudire le loro legittime attese.
Per questo il Direttivo di Confronto, avendo condiviso la “lettera aperta” del Prof. Domenico Pisana, Teologo Morale, ha deciso di ulteriormente intervenire a sostegno di tale documento che, fra l’altro, rileva la posizione approssimativa del Comitato Regionale di Bioetica che, per molti aspetti, sottolinea le ragioni che hanno indotto il Tar del Lazio ad adottare il provvedimento che ha sostanzialmente azzerato la Commissione ed il suo operato. In tal senso è stato deciso di chiedere un più “umano” comportamento di tutte le autorità Sanitarie Nazionali e Regionali nel rispetto delle norme che ammettono il ricorso alle cure compassionevoli per non precludere la speranza di quanti, come Mauro Terranova, individuano la infusione delle staminali come unica cura per tentare di guarire da una malattia senza cure. E a maggior ragione in Sicilia dove sono state individuate ben otto strutture da destinare a tal fine e che per due di esse la Commissione sanità dell’ars ha impegnato l’assessore per la Salute ed il Governo Regionale ad approntare quanto necessario perché siano operative nell’interesse dei malati bisognosi di cure.

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