Di scena l’ex parlamentare dell’UdC, Peppe Drago, ieri al processo “Sexy gate”, chiamato in causa dall’avvocato Ignazio Galfo, difensore di Bruno Arrabito. Drago ha confermato di avere consegnato assegni all’imputato perchè aveva necessità di liquidi e che attraverso il fratello di quest’ultimo, Massimo Arrabito, anche lui imputato, riceveva poi indietro il contante che aveva avuto in cambio dalla parte civile, lo sciclitano Guglielmo Piccione. Questo tipo di rapporto, ha spiegato l’ex presidente della Regione Sicilia, lo si aveva per via dell’antica amicizia che c’era tra i due. Si tratta del processo all’operazione denominata “Sexy/gate”, eseguita dalla Guardia di Finanza, e che vede i germani modicani Bruno e Massimo Arrabito, difesi dagli avvocati Carmelo Ruta e Galfo, accusati di estorsione aggravata e continuata nei confronti di Guglielmo Piccione, un imprenditore sciclitano. Nella vicenda fu implicato anche Francesco Statello, già condannato con l’abbreviato. In precedenza Bruno Arrabito, aveva smontato il castello accusatorio “disegnando” la figura del suo accusatore come una sorta di dottor Jeckill e mister Hyde, “sposato, con un’amante fissa da circa trent’anni e una serie di avventure, l’ultima, motivo della rottura del loro rapporto fraterno che porto’ all’indagine. Le fiamme gialle sequestrarono un Cd che lo stesso Arrabito consegnò dov’erano registrate immagini delle prestazioni sessuali della parte civile. “Mi aveva detto di tenerglielo perchè nel suo ufficio il computer era utilizzato da parecchie persone e a casa il figlio era molto esperto”.
Modica, processo “Sexy/gate”. Parla l’ex parlamentare Peppe Drago
- Dicembre 7, 2013
- 9:28 am
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