Modica, presunta malasanità al “Maggiore”. Bambina rischia di morire. Salvata a Catania

Un normale intervento per l’asportazione di appendice, anche se acuta, ha messo a rischio la vita di una bambina di otto anni, ricoverata all’Ospedale Maggiore. L’hanno salvata al “Vittorio Emanuele” di Catania, ma ora i genitori chiedono conto e ragione ai chirurghi modicani lamentando un presunto caso di malasanità. Attraverso il loro legale di fiducia, Giovanni Di Pasquale, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa. Il padre e la madre, entrambi 40enni,  agente assicurativo lui, imprenditrice lei, entrambi di Modica, sono usciti fuori da poco da un vero calvario, visto che la loro bambina è stata dichiarata fuori pericolo a seguito del secondo intervento chirurgico eseguito in chirurgia pediatrica al policlinico “Vittorio Emanuele”, dov’era stata ricoverata su consiglio ordine del medico di famiglia, che e’ un pediatra. La minore era stata dimessa dal “Maggiore” nonostante la febbre alta subito dopo il primo intervento chirurgico. A Catania i medici le diagnosticarono una peritonite potenzialmente mortale, ma anche un inizio di cancrena al torace, poiché la ferita non si era rimarginata completamente a causa del tubo di drenaggio (quello per adulti) utilizzato durante la precedente operazione chirurgica al “Maggiore”. I fatti si sono verificati tra settembre e ottobre scorsi, quando i genitori ricoverarono la figlia di primo mattino per i lancinanti dolori accusati dalla piccola al ventre nel corso della notte. Dopo una prima visita al pronto soccorso i medici decisero per l’operazione, che fu eseguita circa otto ore dopo il ricovero, nonostante fosse stata diagnosticata l’appendicite acuta in corso. Poi, il successivo ricovero a Catania dove emersero i fatti oggetto della denuncia in procura. La bimba, che arrivò a pesare addirittura poco più di 20 chili a causa di questa disavventura, adesso sta bene. Abbiamo provato a chiamare per l’eventuale replica il direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore, Piero Bonomo, ma non risponde al telefono.