Il Comitato “Ragusa Contro le Barriere” incontra l’Amministrazione Comunale di Ragusa e il gruppo di progettazione e collaudo del Lungomare Mediterraneo.

ragusa contro le barriereLa riqualificazione del Lungomare Mediterraneo a Marina di Ragusa, insieme a Piazza Dogana e Piazza Torre è una delle tante opere proposte e realizzate in epoca dipasqualiana. Sicuramente per molti rappresenta un’opera di carattere innovativo che valorizza la nostra frazione marinara, ma dal punto di vista delle accessibilità in spiaggia, ripropone uno dei nodi cruciali della grande carenza progettuale, della mancanza di rispetto normativo e altamente discriminante del Comune di Ragusa. Ieri alle ore 16, a Palazzo dell’Aquila, il Comitato “Ragusa Contro le Barriere” ha incontrato l’Amministrazione Comunale e il gruppo di progettazione e collaudo di questa ulteriore “beffa” alla vivibilità ragusana.
Alla presenza di Giuseppe Dimartino, Assessore all’urbanistica e pianificazione territoriale, del Dirigente del settore Lavori Pubblici, Michele Scarpulla, e dei tecnici comunali Giovanni Guardiano e Giuseppe Iacono, il Consiglio Direttivo del Comitato, ha manifestato il proprio disappunto sulla realizzazione di questa opera di interesse turistico, che per normale criterio di progettazione, non permette l’accessibilità alle spiagge per i disabili, per le mamme con bimbi in carrozzina, e per quanti altri possano vivere difficoltà di movimento sia personale che indotta.
Durante l’incontro il Direttivo del Comitato, ha puntualizzato in maniera molto semplice e chiara quali siano le previsioni normative in merito alle nuove realizzazioni di spazi pubblici, tra cui appunto la dovuta accessibilità alle spiagge. Sono state esposte e puntualizzate le previsioni normative in merito all’accessibilità, che concettualmente ormai prende in sopravvento sul vecchio concetto di barriera architettonica, contrapponendosi al criterio di progettazione classico che mira alla sua eliminazione, mirando proprio ad una progettazione per tutti, denominata appunto “Universal Design”.
Dopo aver fatto riferimento a quanto previsto dall’art. 1 comma 3 del D.P.R. 503 del 1996, che recita: Le presenti norme si applicano agli edifici e spazi pubblici di nuova costruzione, ancorché di carattere temporaneo, o a quelli esistenti qualora sottoposti a ristrutturazione. Si applicano altresì agli edifici e spazi pubblici sottoposti a qualunque altro tipo di intervento edilizio suscettibile di limitare l’accessibilità e la visitabilità, almeno per la parte oggetto dell’intervento stesso.
Si applicano inoltre agli edifici e spazi pubblici in tutto o in parte soggetti a cambiamento di destinazione se finalizzata all’uso pubblico, nonché ai servizi speciali di pubblica utilità ecc.
e a quanto disposto dall’art. 32 comma 20 della legge 41 del 1986, stabilisce che: i progetti finanziati con denaro pubblico non possono essere approvati se non conformi al D.P.R. 384/78 (poi superato dal D.P.R. 503/96).
Dopo aver constatato che la mancata realizzazione delle accessibilità è un mero errore progettuale, e senza volere entrare nel merito della eventuale discrezionalità di tale scelta, in modo molto sintetico e chiaro, è stato dato un termine di quattro mesi per l’adeguamento dell’opera alle previsioni normative, prima di procedere per le vie legali, chiedendo pure l’applicazione delle sanzioni previste dal “testo unico per l’edilizia” art. 82, per il progettista, il direttore dei lavori e il collaudatore.
Dall’altra parte l’Ing. Scarpulla, dopo aver preso atto di quanto palesemente manifestato, ha puntualizzato la disponibilità all’adeguamento, che si potrà realizzare avendo la disponibilità delle somme necessarie da parte dell’Amministrazione Comunale, e naturalmente dopo aver ottenuto i previsti nullaosta degli enti preposti, quali la Soprintendenza e la Capitaneria Ragionale.
A fine incontro la domanda che Il Presidente del Comitato Ragusa Contro le Barriere Giorgio Iemmolo è :

– se si tratta di un palese errore progettuale, perché l’amministrazione pubblica deve correre ai ripari con fondi propri dopo aver premiato la progettazione della stessa opera?

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