Il mancato pagamento del Comune di Ispica alle Pmi fornitrici Una delegazione della Cna territoriale ha incontrato il prefetto

Sammito, Brancati, Vardè, Massari, Caccamo, CafisiUna delegazione della Cna territoriale di Ispica, formata dal presidente Tonino Cafisi, dal responsabile organizzativo Carmelo Caccamo e dal presidente territoriale della Cna pensionati, Natale Sammito, insieme con il presidente provinciale Giuseppe Massari e il segretario provinciale Giovanni Brancati, ha incontrato il prefetto di Ragusa Annunziato Vardé. A quest’ultimo è stata sottoposta la scottante questione del mancato pagamento delle imprese fornitrici del Comune nonostante quest’ultimo abbia già usufruito di uno stanziamento dello Stato finora pari a circa sei milioni di euro proprio allo scopo di eliminare i debiti pregressi. “E’ accaduto però – come discusso con il prefetto – che, nel frattempo, a seguito della proclamazione del dissesto finanziario dell’ente, è intervenuto l’insediamento della commissione di liquidazione per cui si è interrotta la procedura, che fino a quel momento aveva visto la liquidazione di somme ai fornitori pari a circa 1,7 milioni”. Nelle scorse settimane, proprio per ottenere dei chiarimenti in merito, la Cna territoriale di Ispica aveva avuto una interlocuzione anche con la stessa commissione di liquidazione. Si era così venuti a conoscenza che la commissione aveva inoltrato un quesito alla Corte dei conti, per sapere come potere spendere le somme dovute. Nei giorni scorsi è arrivata la relativa risposta nel senso che l’organismo non era competente alla formulazione del quesito. Per cui è stato ventilato che possa essere il sindaco di Ispica a formulare la suddetta richiesta. “Ma al di là di tutti questi tecnicismi – ha evidenziato il presidente Cafisi durante la riunione dal prefetto – la nostra pressante richiesta è di fare in modo che le imprese artigiane possano ottenere i loro soldi. Siamo anche disponibili, con i nostri canali, ad avanzare specifiche istanze in seno ai ministeri competenti. Ci stiamo muovendo anche con l’Amministrazione comunale che è stata già informata delle nostre richieste. Come ultima spiaggia ci siamo rivolti al prefetto, per andare a manifestare il nostro grido d’allarme rispetto ad un blocco che si sta ripercuotendo, senza motivo, sulle nostre piccole e medie imprese. Se necessario, siamo pure disponibili ad andare a Roma nelle sedi dei vari ministeri”. Il prefetto ha preso atto delle suddette sollecitazioni e ha chiarito che fornirà puntuali risposte sul merito della problematica.

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