Basta con i commissari e soprattutto “basta” con le dichiarazioni inutili e dannose. Così esordisce l’onorevole Orazio Ragusa sulla vicenda Università in Provincia. Ho ascoltato con grande dolore le affermazioni del Commissario Scarso che ha comunicato che la Provincia di Ragusa non farà più parte del Consorzio Universitario ibleo. Come si fa a esternare queste decisioni senza confrontarsi con nessuno e senza pensare alle conseguenze di ciò che si afferma? Non si può motivare con la spending review o, ancora peggio, affermando che la situazione finanziaria dell’Ente non consente di assumere oneri finanziari per servizi non essenziali. Mi chiedo dov’era Scarso quando, per difendere l’università a Ragusa, abbiamo lottato e siamo riusciti a limitare i danni. La proposta di recesso dal Consorzio Universitario – si dice – che è stata ritenuta opportuna in considerazione della riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e dall’alto costo di contro delle spese gestionali del Consorzio e alla luce del fatto che la governance del Consorzio ha preventivato la somma di un milione di euro per il 2014 a carico della Provincia. Chiederò, naturalmente, che il Governo regionale faccia la propria parte, però certe affermazioni non aiutano la nostra Provincia a essere credibile. Se noi stessi non crediamo nell’università in Provincia di Ragusa perché dovrebbero crederci a Palermo?
L’università e la ricerca, prosegue Orazio Ragusa, rappresentano per la Provincia di Ragusa un elemento di cui non si può fare a meno. E’ dunque importante il mantenimento e il rilancio dell’esperienza universitaria iblea. Le “scellerate” dichiarazioni del Commissario Scarso ci pongono davanti ad una decisione che lancia una chiara sfida al futuro dell’università iblea all’interno del Consorzio universitario. La vera domanda che l’intero territorio deve porsi è se l’esperienza universitaria a Ragusa merita un’attenzione particolare rappresentando una priorità. Rispondendo con serietà a questa domanda possiamo poi decidere tutte le azioni future del nostro percorso. Io in questo consorzio ci credo, faccio parte a titolo gratuito del Cda, e lotto quotidianamente per cercare di preservare e garantire il futuro lavorativo alle famiglie che vivono attraverso il lavoro del consorzio e soprattutto garantire il diritto allo studio a tutti i giovani che per motivi economici e didattici scelgono Ragusa come sede dei loro studi. Possiamo assumerci la responsabilità di lasciare la nostra terra senza l’offerta formativa fino ad oggi erogata? Io credo che non possiamo e non dobbiamo! Negli anni io stesso mi sono fatto tramite, anche grazie alla collaborazione con l’Università di Catania, per trovare strade e soluzioni alle problematiche che nel tempo sono emerse. Ho speso il mio tempo perché credo in questo progetto! Dobbiamo continuare a crederci insieme, conclude Ragusa, e non vanificare gli sforzi fatti e ognuno per la propria parte, Comune, Provincia, Regione, dobbiamo continuare a scommettere sulla formazione universitaria al’interno della nostra provincia.