Controlli antiriclaggio bancari. La Guardia di Finanza li ha avviati presso La Banca Agricola Popolare di Ragusa anche se sono definiti accertamenti di “routine”. I controlli hanno, comunque, avviato un procedimento disciplinare del principale istituto di credito in provincia che è sfociato nella sospensione cautelativa di un funzionario che avrebbe violato la normativa antiriciclaggio. Il Comando provinciale della Finanza avrebbe riscontrato presunte irregolarità in alcune operazioni che avrebbero dovute essere segnalate dalla «Bapr» alla Banca d’Italia in base alla stringente normativa antiriciclaggio. Tra le presunte irregolarità ci sarebbero accessi non rendicontati a cassette di sicurezza, accensione di fidi di rilevante entità, ma garantiti in modo non regolare. L´autorità giudiziaria ha chiesto alla Banca d´Italia di approfondire le indagini tecniche per verificare l´assolvimento dell´obbligo da parte del funzionario delle segnalazioni, che, da quanto sembra emergere, pare comunque non siano state effettuate. La Banca d’Italia ha inviato gli ispettori da Catania i quali hanno effettuato tutti i riscontri del caso spiegati in una documentazione consegnata alla Procura, nell’ambito di una inchiesta dai contenuti più ampi e che comprenderebbe una serie di accurate indagini su alcuni imprenditori che avrebbero portato a termine alcune operazioni bancarie che non sarebbero state segnalate dal funzionario della filiale. Le posizioni di almeno un paio di questi imprenditori, a quanto pare entrambi ragusani, apparirebbero delicate nell’ambito dell’indagine.
Le ipotesi di reato prospettabili sono evasione fiscale e riciclaggio. Intanto la «Bapr» resta sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti al fine di accertare se la banca abbia fatto passare sottotraccia queste operazioni sospette in maniera consapevole oppure se si sia trattato di mera imperizia addebitabile al funzionario sospeso in via cautelativa.