Istituito al Comune di Pozzallo il registro delle Unioni Civili

rosa galazzoIl Comune di Pozzallo ha istituito il registro per le unioni civili. Con recente determina sindacale è stata recepita la proposta di deliberazione ad iniziativa consiliare approvata all’unanimità lo scorso 5 agosto. A darne notizia il consigliere proponente – Rosa Galazzo capogruppo SEL – la quale manifesta soddisfazione per l’obiettivo raggiunto.
L’istituzione di un registro per le coppie di fatto – dichiara il capogruppo SEL – costituisce una svolta democratica poiché segna un approccio non discriminatorio nei confronti di tutti i cittadini, creando (per quanto possibile) le condizioni per rendere effettive le pari opportunità tra tutti i soggetti di diritto. Un Paese che si definisce democratico non può non porre al centro della sua riflessione politica l’uomo e i suoi diritti! Certo – aggiunge il consigliere SEL – siamo ancora lontani da una reale emancipazione civile e democratica. Si tratta di un primo passo che il Comune di Pozzallo, insieme ad altri prima di lui, ha mosso nella direzione della giustizia e della equità sociale al fine di sollecitare l’azione del legislatore nazionale.
L’inerzia del legislatore, infatti, è mortificante – prosegue l’Avvocato  Galazzo – non solo per le coppie di fatto, ma per chiunque crede di vivere in uno Stato di diritto senza rendersi conto che il Parlamento ha rinunciato a legiferare, trovando più comodo delegare la giurisprudenza di legittimità che – peraltro, negli ultimi anni – ha mostrato considerevoli segni di apertura colmando le sue lacune.
E di fronte ad uno Stato che dorme cosa può fare un Comune? Può lanciare un urlo che arrivi a Roma come segnale preciso, diretto a riconoscere il vincolo affettivo di fatto con un atto formale. Questo urlo sarà ancora più potente in considerazione del fatto che, di recente, molti Comuni Italiani hanno creato una vera e propria piattaforma giuridica.
Il registro per l’istituzione delle unioni civili, rappresenta uno strumento valido e potente attraverso il quale l’Ente Comunale può perseguire i propri fini statutari, senza violare le norme Costituzionali e l’intero impianto legislativo nazionale. Certamente, non potrà sostituirsi allo Stato – unico organo deputato a legiferare in merito allo status delle persone, e quindi delle famiglie – ma, con atti amministrativi potrà senza dubbio ridurre il gap tra valore simbolico ed effettivo di questo strumento.

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