A Monterosso Almo con le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate si rivivono le tradizioni contadine e pastorale di un tempo.

sant'antonio abatesant'antonio abateE’ da tre anni a qua che con l’insediamento del nuovo arciprete don Marco Diara e del suo vicario parrocchiale don Marius è stata ripresa una vecchia tradizione contadina/pastorale del comune montano ibleo che si svolgeva fino agli anni cinquanta. Il culto per questo Santo, protettore del fuoco e degli animali domestici, nonchè fondatore del monachesimo, è ancora molto sentito tra la popolazione monterossana. Dopo la solenne messa delle 9 celebrata presso il Santuario Diocesano di Maria Santissima Addolorata dal vicario don Mariusz, alle 15,30 centinai di persone di ogni età, in compagnia del loro animale, sono confluiti nel sagratto antistante il Santuario per ricevere la benedizione. Piazza Sant’Antonio, nell’antico quartiere Matrice, in pochi minuti è diventata meta di centinai di animali: dalle caprette , al pesciolino trasportato in un piccolo acquario, al canarino in gabbia, ai cani di ogni razza tenuti al guinzaglio dai loro padroni, ai conoglietti, ai gatti di ogni specie, fino ad arrivare alla grossa mole del cavallo da tiro. Una vera festa nella festa. Alle 18,30 è seguita la seconda funzione presieduta dall’arciprete don Marco Diara . Al termine sono stati distribuiti alle centinaia di fedeli presenti piccole forme di pane benedetto. La giornata si è conclusa con l’accensione davanti alla chiesa di un gigantesco falò, composto da legna accatastata, meglio conosciuto come ” i vampi ri sant’Antoniu” . ( nelle foto due momenti della festa : la benedizione degli animali domestici ed il falò in piazza Sant’Antonio)

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