Modica, rapinò e sfregiò un connazionale. Tunisino condannato a due anni

Due anni di reclusione con la pena sospesa e remissione in libertà per il ventenne tunisino Najeh Hamza, già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Bologna, arrestato a Fiumicino dalla polizia ed accusato di una rapina con accoltellamento, avvenuta nel centro storico di Modica. I fatti gravissimi per cui Hamza è stato processato risalgono al gennaio 2013 quando aggredì un connazionale di 33 anni, rapinandolo della somma di 150 euro, sfregiandolo in maniera permanente al viso con una coltellata. Per le lesioni subite, la vittima che aveva raccontato di essere stato anche preso a calci e pugni, era stata costretta a ricorrere all’ospedale dove gli erano state diagnosticate lesioni gravissime: frattura all’anca e ferita da taglio alla guancia. Hamza, difeso dall’avvocato Piero Sabellini, è stato processato con l’abbreviato. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a quattro anni e quattro mesi. Il Gup, Vincenzo Giampiccolo, ha accolto la tesi dell’avvocato Sabellini, assolvendolo dal reato di rapina ma lo ha condannato per le lesioni gravissime. L’attività investigativa aveva consentito di accertare che l’aggressione era scaturita da pregressi rancori riconducibili ad un diverbio tra imputato e vittima, avvenuto nella stessa serata all’interno di un bar di Modica. Da qui l’appostamento di Najeh Hamza nei pressi dell’abitazione del 33enne a cui era stata fatta una vera e propria imboscata che si era conclusa con le lesioni e la rapina in suo danno. Il ventenne, intuendo di essere ricercato dalla Polizia, aveva fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi da Modica. Le ricerche divulgate in ambito nazionale, si conclusero col suo arresto, eseguito dalla Polizia di Frontiera di Fiumicino che aveva applicato la misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Modica. Era, appunto, stato accusato di rapina in concorso con un connazionale, di lesioni gravissime e porto di arma atta ad offendere.