Comune di Modica. Trovati i due milioni di euro mancanti: “Chiarito il giallo” ma l’ex assessore al Bilancio replica

Giuseppe Sammitopalazzo san domenicoI due milioni e duecento mila euro che mancano all’appello dal fondo “Salva Enti”, Dl 35 del 2013, (dei 9,4 milioni a 7,2 esistenti nel conto) è solo il frutto di un discrasia contabile avvenuta nel passaggio da un conto corrente ad un altro: da quello per spese ordinaria e quello vincolato nel cui deposito sono state trasferite le somme del Dl 35. Del fatto avevano chiesto conto e ragione il collegio dei revisori dei conti al responsabile dell’ufficio finanziario.
La dinamica e i percorsi hanno chiarito un giallo. L’amministrazione comunale questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo San Domenico, presenti il Sindaco, il suo Vice Giorgio Linguanti, l’assessore al bilancio, Enzo Giannone, gli assessori Rita Floridia, Pietro Lorefice, Giorgio Belluardo, il responsabile dell’ufficio finanziario, Salvatore Roccasalva, nonché i consiglieri di maggioranza, Giuseppe Stracquadanio, Giorgio Modica, Piero Covato, Andrea Caruso, Luigi Giarratana, Giovanni Cappello, Giuseppe Grassiccia, ha spiegato quanto è successo.
“La prima tranche dei venti milioni di euro, sui quaranta complessivi concessi all’amministrazione grazie al Dl 35, spiega l’assessore Enzo Giannone, sono stati introitati il 3 giugno dello scorso anno, quando questa amministrazione non era in carica, in un conto corrente ordinario e non vincolato così come doveva essere fatto immediatamente.
Nel passaggio delle somme, che intanto avevano subito delle decurtazioni essendo in un conto ordinario, dal conto ordinario a quello vincolato, il famoso conto 18, si è verificata una discrasia contabile che nei fatti non ha reso chiaro il quadro contabile. Quindi a causa di un’ anomalia tecnica sono mancati all’appello i due milioni di euro sul cui utilizzo stiamo facendo gli opportuni accertamenti.
Questa amministrazione ha depositato la seconda trance di venti milioni di euro vincolato 18 e solo dopo abbiamo effettuato i pagamenti così come prevede la legge”.
L’ufficio ragioneria è in questi giorni impegnata a fare le opportune verifiche, come ha riferito il dr. Salvatore Roccasalva, e intanto ha rilevato che un milione e settanta quattro mila euro sono le somme impegnate per il pagamento di salario accessorio ai dipendenti comunali che vantavano il debito prima del 31 dicembre 2012 e la cui liquidazione, prevista dal DL 35, era stata effettuata dal conto corrente ordinario pur facendo parte del plafond della prima trance dei venti milioni di euro. Sul resto delle somme si stanno facendo gli opportuni riscontri.
“Nessun ammanco e nessuna perdita di somme, conferma il Sindaco. Si tratta solo di una irregolarità contabile concretizzata prima del nostro arrivo e che noi abbiamo l’obbligo di comunicare alla Corte dei Conti.
Si tratta di dinamiche finanziarie da un conto corrente ad un altro senza gli opportuni e doverosi controlli contabili. Intento rilevare che grazie alle transazioni chiuse da questa amministrazione abbiamo ricavato risparmi dai 40 milioni di euro concessi nella misura di sette milioni di euro che andremo ad impiegare per pagare altri debiti secondo i canoni stabiliti dal Dl 35. Da quando ci siamo insediati il controllo contabile viene effettuato giorno dopo giorno. Informo che da martedì comincerò gli incontri con le parti sociali per una discussione sul bilancio di previsione 2014 che è nostro intendimento portare al più presto in consiglio comunale”.

Arriva, intanto, la replica dell’assessore al Bilancio dell’ex esecutivo cittadino, Giuseppe Sammito: “Siamo lieti che sia stato chiarito che quest’anticipazione di liquidità, da noi richiesta e ottenuta in forza di legge, sia stata finora impiegata esclusivamente per lo scopo a cui era destinata. Ci preme ricordare che altrimenti non avrebbe potuto essere, almeno finché siamo stati noi all’amministrazione, e non solo per il sin troppo ovvio obbligo di mantenerci nel pieno rispetto della legge: piuttosto perché in quegli anni abbiamo gestito la cosa di tutti nell’unico modo possibile, ovvero con la responsabilità finanziaria e lo sforzo immane per farla pesare il meno possibile sui contribuenti, sui fornitori e sul personale del Comune. Oggi possiamo dirci orgogliosi di avere dato una mano alla nostra città e che, a compimento di quel lavoro e a partire da quella data, sia stato possibile regolarizzare tanti pagamenti, porre fine a tante sofferenze umane e iniziare a realizzare piccole o grandi cose onestamente impossibili negli anni precedenti”.

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