Spesso di fronte a casi di abusi sui minori da parte di pedofili, ma anche di tante altre forme di abuso presenti nella società e nella scuola, specie nelle rete e nel web, il docente non sa quali comportamenti assumere, quale funzione deve assolvere sul piano della sua competenza educativa. Per cercare di dare risposte a questa problematica, è stato sicuramente significativo l’incontro dibattito che si è svolto nella sede centrale dell’Istituto “Galilei – Campailla” e al quale hanno presso parte studenti dell’indirizzo scientifico.
L’incontro formativo, proposto dai docenti di religione Eleonora Rinzivillo, Giuseppa Gugliotta e Domenico Pisana, è stato tenuto dal Presidente dell’Associazione nazionale Meter di Don Fortunato di Noto, impegnato da anni nella lotta contro gli abusi sui minori, ed ha avuto l’obiettivo – ha affermato il Dirigente scolastico prof. Sergio Carrubba – “di fornire strumenti culturali ed educativi finalizzati a far prendere coscienza, sia agli insegnanti che agli studenti, delle strategie da attuare di fronte agli abusi sui minori, e cosa fare e quali atteggiamenti assumere di fronte all’uso delle rete e del web, ove è facile che gli studenti possano essere vittime di violenze e raggiri”
Don Fortunato Di Noto ha affermato che il mondo virtuale è quello dentro il quale gli studenti sembrano essere rapiti e dove i pericoli non sono solo la pedofilia e la pedopornografia, ma anche l’esaltazione della violenza e della crudeltà, l’istigazione all’odio, la disinformazione. Compito della scuola, in tal senso, deve essere quello di incoraggiare la navigazione sicura, spiegando rischi e minacce cui si può andare incontro su internet, precisando che il pedofilo telematico è una persona insospettabile che cerca di creare un clima di fiducia e indicando alcuni piste su cui deve muoversi il docente, come il sapere intercettare dove i giovani orientano i loro interessi e il diventare un professionista esperto capace di informare coerentemente e di accrescere relazioni fuori dalla rete senza creare illusioni.
Il relatore ha posto altresì l’accento sul fatto che la società di oggi e le famiglie tendono a far diventare i minori immediatamente adulti, quando invece “i bambini devono fare i bambini”. Da qui – ha spiegato don Di Noto – è inaccettabile utilizzare i minori per scopi pubblicitari e rubare loro l’infanzia: “l’abuso, dunque, non è solo quello sessuale, ma anche psicologico e relazionale”.
La partecipazione degli studenti è stata molto interessata e ha dato loro la possibilità di maturare riflessioni educative sul loro rapporto con la rete e i social network.
MODICA. L’EDUCAZIONE DEI MINORI NEL TEMPO DI INTERNET TRA CRESCITA E ABUSI: IL RUOLO DELLA SCUOLA
- Marzo 9, 2014
- 10:30 pm
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