On.le Presidenza del Consiglio dei Ministri,
sono Christian Piccitto, Rappresentante degli Studenti dello storico Liceo Classico “Tommaso Campailla” di Modica. Volevo portare alla Vostra cortese attenzione la situazione di enorme e grave condizione strutturale che affligge il mio Liceo, patrimonio incontrastato della cultura Iblea e dell’Umanità, rientrando a pieno titolo tra le bellezze architettoniche tardo-barocche del distretto della Val di Noto.
Il mio Liceo ha sede presso il Palazzo degli Studi, ex collegio di Gesuiti che si incaricava dell’istruzione superiore e accademica fino all’espulsione dell’ordine. Successivamente all’Unità d’Italia, l’edificio fu riutilizzato per la sede del Liceo Ginnasio Statale e per l’Istituto Tecnico Commerciale. Si parla degli anni che vanno dal 1866 al 1875, anni in cui l’Istruzione superiore della nostra città raccoglieva studenti anche da fuori provincia: in breve si tratta della più antica realtà scolastica del circondario e del distretto sud-orientale della Sicilia. Dal 1970 l’istituto Tecnico Commerciale è stato trasferito nella zona nuova del paese, per cui da quella data il terzo piano è rimasto chiuso e lasciato all’azione corrosiva del tempo. Alcuni infissi hanno ceduto permettendo a ratti e piccioni di entrarvi, danneggiando e rendendo a poco a poco invivibile il terzo piano, proprio sopra il piano in cui io e gli altri studenti del liceo classico siamo attualmente allocati.
In verità, dei fondi erano stati stanziati per la ristrutturazione dell’edificio agli inizi degli anni ’90 (legge 433 del 1991), con un finanziamento pari a tre milioni di euro, che a causa del lassismo delle amministrazioni e degli enti competenti sono andati persi, in quanto impiegati nel corso degli anni per altri interventi nella città di Modica.
Pregiudizievole è stato il gioco delle competenze degli Enti, Provincia e Comune, la prima titolare relativamente alla sede del Liceo Classico, il secondo ente proprietario di tutto l’immobile. Dunque, per tutta una serie di circostanze l’edificio intero è caduto nel dimenticatoio e, relativamente al terzo piano, nel degrado più assoluto, nonostante accolga il liceo classico e si trovi in pieno centro storico.
Recentemente abbiamo organizzato una campagna di sensibilizzazione in città raccogliendo numerose firme e cercando un dialogo con il Comune, ente proprietario, che ci ha accordato la presa in carico della ripulitura del terzo piano con conseguente disinfestazione dei locali e chiusura degli infissi.
Proprio perché legati a questo Bene storico e patrimonio non solo della città, vorremmo restituirgli la dignità di un tempo attraverso il reperimento di nuovi fondi che possano condurre ad una ristrutturazione dell’intero immobile, consentendo – tra l’altro – di recuperare numerosissime aule e spazi da destinare ad un altro indirizzo (liceo artistico) della nostra istituzione, attualmente allocato in spazi concessi in affitto da altri enti. L’operazione, dunque, permetterebbe anche un notevole risparmio di denaro pubblico da parte dell’Amministrazione provinciale.
Avendo saputo della Vostra intenzione di destinare quasi quattro miliardi di euro al piano di ristrutturazione dell’edilizia scolastica in Italia, abbiamo già sensibilizzato il Comune nel segnalare questo edificio come destinatario di un intervento di recupero, che ammonterebbe a quasi sette milioni di euro.
Auspicando un immediato accoglimento della nostra richiesta, Vi invitiamo a constatare di persona non solo lo stato di degrado dell’edificio scolastico, ma anche e soprattutto il notevole pregio artistico dell’intero immobile.
Certo di una Vostra risposta in merito, porgo
Cordiali saluti.