Operazione SexyGate. Modica, arrivano le sentenze per i fratelli Arrabito

tribunaleCondanne e assoluzioni per i fratelli modicani Bruno e Massimo Arrabito, a conclusione del processo per l’indagine “Sexy gate”, eseguita dalla Guardia di Finanza, e che vede i due germani accusati di estorsione aggravata e continuata nei confronti di Guglielmo Piccione, un imprenditore sciclitano e di sfruttamento della prostituzione. Bruno Arrabito, difeso dall’avvocato Carmelo Ruta, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione e 500 euro di multa per l’accusa di sfruttamento della prostituzione. E’ stato, invece, assolto dal reato si estorsione aggravata. Il fratello Massimo, difeso dall’avvocato Ignazio Galfo, è stato condannato per estorsione in quanto è stata esclusa l’aggravante e la continuazione e gli sono state concesse le circostanze attenuanti. Il Collegio Penale del Tribunale di Ragusa gli ha inflitto tre anni e sei mesi di reclusione e mille euro di multa, oltre al pagamento di 30 mila euro in favore della parte civile, l’imprenditore sciclitano Guglielmo Piccione, che si era costituito con l’avvocato Carmelo Di Paola. Assolto, invece, dall’accusa di favoreggiamento della prostituzione. In precedenza il pubblico ministero aveva chiesto sei anni e sei mesi di reclusione e 5 mila euro di multa per Bruno Arrabito e cinque anni e tre mesi di reclusione e tremila euro il multa per il fratello. Nella vicenda fu implicato anche lo sciclitano Francesco Statello, già condannato con l’abbreviato. I due germani erano stati denunciati nel mese di luglio del 2011 da Piccione. L’imprenditore, durante la sua deposizione, aveva ammesso di avere consegnato a Bruno Arrabito dei dischetti nei quali erano registrate le sue perfomance sessuali con una “escort” modicana. Aveva anche ammesso che Massimo Arrabito gli aveva chiesto tremila euro in forma di prestito, assicurando che li avrebbe restituiti e che, oltremodo, aveva fatto intervenire telefonicamente la madre, per ottenere una dilazione. I difensori adiranno la strada dell’appello.

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